Nuove linee guida per il Waterfront di Levante. Dalle prestazioni energetiche degli edifici, che dovranno essere a zero emissioni con pannelli fotovoltaici sui tetti, alle vetrate, che dovranno creare un effetto di “sospensione” e leggerezza, agli alberi del nuovo parco urbano, che saranno ad alto fusto e di specie autoctone della macchia mediterranea tra lecci, pini marittimi, palme e platani.
La giunta comunale ha approvato, con una delibera, le nuove linee progettuali indicate dall’architetto Renzo Piano, che con il suo studio ha donato il progetto del Waterfront di Levante a Comune di Genova, Regione Liguria e Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
L’architetto Piano aveva già suggerito alcune indicazioni per aggiornare le linee guida per il Waterfront, che erano state approvate un anno fa dalla giunta. A seguito della vendita dei lotti a Cds Holding e all’approfondimento delle ipotesi attuative degli interventi, il progettista Piano ha elaborato nuove linee guida. Inoltre, insieme a Cds Waterfront srl, società proprietaria dei lotti del PUO, ha predisposto un masterplan di dettaglio. Su tale documento, si è espressa positivamente la Soprintendenza.
Con la delibera approvata dalla giunta, il Comune di Genova si impegna a osservare, sia nei progetti a mano pubblica che in quelli portati avanti dai privati, le nuove linee guida, condivise anche a livello paesaggistico con la Sovrintendenza.
È stato inoltre firmato il rogito finale per la vendita a Cds delle parti rimanenti dell’ex zona fieristica: la sede dell’ex Nira e i padiglioni C, il D, che ospitava Ingegneria, e M, ex centrale termica. Contestualmente, è stata stipulata la convenzione urbanistica che regolamenterà le modalità di riutilizzo delle aree. Oggi pertanto partirà la demolizione del padiglione C, il più grosso dei padiglioni della Fiera, e sarà ultimata nel mese di maggio. Al suo posto troveranno spazio in parte il canale, in parte lo sviluppo immobiliare dell’operatore e in parte il parco.
Quello inviato da Renzo Piano al Comune è un vero e proprio decalogo, pensato per introdurre, come recita lo stesso architetto in una lettera indirizzata al sindaco Marco Bucci, “aspetti di maggior dettaglio che rendono più armonico e coerente lo sviluppo nel suo complesso”. Una serie di indicazioni dettagliate e puntuali per migliorare gli aspetti tecnici, funzionali, architettonici, con grande attenzione al rispetto ambientale e al contesto paesaggistico.
Ecco per esempio alcune delle richieste di Piano. Facendo arretrare la strada, il parco urbano del Waterfront si estenderà su una superficie più ampia, di circa 16mila metri quadri e “dovrà essere connesso con corso Aurelio Saffi” tramite un ascensore panoramico “con adeguati approdi sopra e sotto le mura storiche”. Inoltre, tutti i fabbricati dovranno essere sollevati da terra e appoggiati su pilastri sottili per non interrompere la visuale e far godere della vista verso il mare. Ancora, le banchine lungo la darsena dovranno avere un “generoso camminamento pedonale, in parte scoperto e in parte coperto”: una sorta di porticato affacciato sul mare.
L’architetto ha dato indicazioni precise anche sull‘arredo urbano, il quale “benché realizzabile in fasi e da soggetti diversi, dovrà presentare le stesse caratteristiche tipologiche e gli stessi elementi in ogni lotto”. Come al Porto Antico, per esempio, la pavimentazione e i bordi delle banchine “saranno realizzati in pietra naturale”. Piano auspica anche la rinaturalizzazione di piazzale Kennedy, con la nascita di una spiaggia urbana, che “ricreerebbe il corretto rapporto tra città e mare in corrispondenza della foce del Bisagno”. Per ridurre l’impatto visivo degli edifici sono state definite altezze massime.
Da Piano arrivano anche raccomandazioni “per lo scenario futuro“. Sarà importante che il Comune e l’Autorità Portuale – si legge nel documento – completino, per esempio, la prosecuzione fino al Porto Antico della passeggiata ciclo-pedonale, del parco urbano e del canale navigabile dalla darsena fino a Calata Gadda; servono barriere acustiche sui quattro lati della sopraelevata e bisogna ultimare la facciata di Levante del Padiglione B. E ancora: lo smontaggio della tensostruttura a sud del Padiglone S e la realizzazione della nuova passeggiata e della Casa della Vela al di sopra della diga sottoflutti a sud della foce del Bisagno “per creare la vera cerniera tra la città e il Waterfront di Levante, in corrispondenza degli assi urbani Est-Ovest (tra corso Italia e il Porto Antico) e Nord-Sud (tra Brignole e il mare)”.