Aldo Franco De Rose è stato rieletto presidente dell’Associazione andrologi italiani (Assai) che in questi giorni ha tenuto in questi giorni a Genova il VI congresso e ha eletto il nuovo Consiglio esecutivo.
Obiettivo del nuovo Consiglio, dichiara De Rose, è «Iniziare a lavorare per la costituzione di un’Accademia di Andrologia, dove si possa fare Scuola di formazione per medici già specialisti in Urologia, Ginecologia ed Endocrinologia che abbiano voglia e interesse per le Scienze Andrologiche, dal punto di vista sia sessuale e riproduttivo sia medico e chirurgico».
Il nuovo Consiglio esecutivo è così composto: presidente Aldo Franco De Rose; segretario Fabrizio Gallo; tesoriere Guglielmo Mantica; consiglieri Carlo Ambruosi, Elena Maccarini, Donatella Giua, Fabio Campodonico, Barbara Spanio Capra, Marco Ennas, Elvis RIkani, Marco Martiriggiano, Antonio Piccione.
«In Italia, da molti anni, non è più presente la Scuola di Specializzazione in Andrologia – spiega Mantica, ricercatore presso la Clinica Urologica di Genova, diretta dal prof. CarloTerrone –. Le patologie andrologiche vengono oggi diagnosticate e trattate principalmente da specialisti in Urologia ed Endocrinologia che si avvalgono della collaborazione di molte altre figure professionali che hanno delle settoriali competenze andrologiche. Per questo si sente la necessità di una Accademia che tratti la materia andrologica in maniera organica e che fornisca alle figure professionali coinvolte quei requisiti comuni di conoscenze e abilità che, essendo trasversali a diversi percorsi di formazione, spesso non sono stati acquisiti nei singoli corsi di specializzazione».
«La futura Accademia dell’Associazione andrologi italiani – afferma Gallo, dell’Urologia dell’Ospedale di Savona, diretta da Maurizio Schenone – dovrà fornire la possibilità di completare le proprie conoscenze di base con un corpus di competenze teoriche, chirurgiche, laboratoristiche e relazionali che permetteranno, nella pratica clinica quotidiana, un corretto inquadramento e una gestione del paziente andrologico consoni alle più recenti linee guida».