«Il progetto per il collegamento di Vadino all’impianto di pretrattamento di Viale Che Guevara prevede un quadro economico che ammonta a 5.925.398,19 di cui 3.923.689,43 finanziati con fondi Pnrr. La somma rimanente sarà co-finanziata attraverso un mutuo, ottenuto grazie all’impegno del dott. Maricone presidente Aps, grazie al quale si sono superate le difficoltà riscontrate nell’addivenire alla fusione dei tre gestori operativi del servizio in provincia di Savona e attraverso 800 mila euro che verserà il Comune di Albenga. Questi 800 mila euro provengono dalle somme vincolate per la depurazione derivanti dagli introiti a suo tempo acquisiti dalle quote presenti in tariffa e destinati proprio a tale scopo». Così il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis durante la conferenza stampa che illustra il collegamento tra l’impianto di pretrattamento di Vadino e la civica fognatura, possibile attraverso l’intervento cofinanziato dal Comune di Albenga per un importo pari ad euro 800mila euro con i fondi vincolati per la depurazione.
«Oggi siamo qui – dice il sindaco – per sottoscrivere Protocollo di Intesa tra Comune, Provincia (Ente di Governo dell’Ato Centro Ovest) e Aps (Acque pubbliche savonesi) e segnare ufficialmente un momento di assoluta importanza per Albenga, il territorio e l’ambiente».
La fusione dei gestori operativi in Aps – Acque pubbliche savonesi
Il Consorzio Depurazione Acque di Savona, Servizi Ambientali e Sca procedono verso la fusione in Acque pubbliche savonesi, società a totale capitale pubblico che si occuperà dell’Ato unico da Laigueglia a Varazze.
Il termine massimo che le società si sono date per la fusione è quello del 31 dicembre 2025, ciò ha permesso di evitata la perdita dei fondi del Pnrr destinati al settore per migliorare gli impianti esistenti e perseguire i molteplici obiettivi prefissati, tra questi: l’ottimizzazione degli organi amministrativi e sociali per ridurre i costi e garantire una gestione migliore e più trasparente, effettuare interventi di maggiore respiro a livello d’ambito, accedere ai contributi di Arera per la qualità del servizio, assegnati con l’obiettivo di reinvestire nel settore, la salvaguardia della risorsa idrica , bene che rimane pubblico, superando l’eventualità della gestione privata.
Il progetto per il collegamento di Vadino
Diverse le fasi progettuali valutate dalla conferenza dei servizi per il collegamento di Vadino alla depurazione.
La soluzione prescelta prevede che si partirà dal depuratore di Vadino che diventerà stazione di sollevamento e rilancio e spingerà i reflui, attraverso nuove condotte fognarie, verso una vasca di compensazione delle portate – sotterranea e del tutto invisibile – che sarà collocata nel piazzale dell’ex tribunale in via Bologna.
Da qui i reflui di Vadino confluiranno nella rete fognaria esistente per arrivare alla stazione di sollevamento di viale 8 Marzo e poi di viale Che Guevara.
Si tratta di un progetto nuovo che presta particolare attenzione alla tecnologia e all’ambiente, non ultime le valutazioni relative al taggin climatico, ossia al conseguimento e perseguimento degli obiettivi climatici che prevede una tecnologia green, nel caso di specie anche attraverso pensiline fotovoltaiche che alimenteranno le stazioni di sollevamento.