Una proposta di nuovo contratto che conferma i benefici del precedente e che ha l’obiettivo di realizzare il primo Ccnl incentrato su tematiche di Welfare ed Esg è stata presentata da Federmeccanica ai sindacati del comparto il 10 ottobre scorso. Oggi, nella sede genovese di Confindustria, Stefano Franchi (a destra nella foto), direttore generale Federmeccanica, ha riassunto i punti principali di un documento che, come ha affermato senza mezzi termini Giulio Riccardi, presidente della sezione Meccanica e Impiantistica di Confindustria Genova (a sinistra), «serve per rendere attrattive le nostre aziende ai giovani perché fatichiamo a trovare dipendenti, soprattutto impiegati».
A Genova si parla di 260 imprese per un totale di circa 18.700 dipendenti, che operano nei settori della metalmeccanica, dell’impiantistica, delle costruzioni e delle riparazioni navali, della meccatronica, dell’automazione, dell’automotive e dell’information technology. Aziende differenti per dimensione e mercati di riferimento, ma appunto accomunate dalla necessità di far fronte alla crescente difficoltà di attrarre e poi trattenere personale qualificato.
«Mandiamo un messaggio chiaro al sindacato − spiega Franchi − questo contratto vogliamo farlo e di qualità. Quando si parla di Esg si parla di un valore assoluto, di costruire un futuro migliore per le nuove generazioni, perché si parla di ambiente, si parla di tematiche sociali. Vogliamo fare un contratto di qualità che abbia anche delle quantità dal punto di vista economico laddove si produce ricchezza. Prevediamo che nel momento in cui si genera un adeguato livello di marginalità crescente, in assenza di premio di risultato ci sia una ridistribuzione di parte della ricchezza, tenuto conto che una quota dei profitti deve sempre andare all’innovazione».
Nel caso in cui non sia già presente un premio di risultato e/o altri elementi economici collettivi, a partire dal mese di giugno del 2026 verrà riconosciuto un importo pari a 700 euro lordi annui ai dipendenti occupati in aziende con un rapporto tra margine operativo lordo e fatturato superiore al 10%, che sia incrementale rispetto all’anno precedente. Nel caso in cui i lavoratori abbiano già riconoscimenti individuali l’importo sarà pari a 350 euro lordi annui.
Previsto un meccanismo che di recente ha funzionato durante l’alta inflazione: un adeguamento ex post dei minimi tabellari di 310 euro lordi nel periodo di vigenza. «Sono adeguamenti che non hanno precedenti, non hanno eguali in tutta l’industria − ribadisce Franchi − e se andate a vedere le elaborazioni dell’Istat sulle retribuzioni nel settore metalmeccanico, esse sono cresciute in maniera significativa rispetto alla stragrande rispetto a tutti i settori più importanti dell’industria».
Tra gli altri punti qualificanti della proposta c’è la Solidarietà:«Introduciamo un tema concreto che non ha precedenti – spiega Franchi − ossia la tutela della non autosufficienza a vita intera. Anche quando il lavoratore va in pensione, anche a 90 anni, se dovesse diventare non autosufficiente, ci sarebbe una rendita che si va ad aggiungere a quello che dà lo Stato, che è circa 580 euro, una rendita di 600 euro. Quando capita in famiglia è come se scoppiasse una bomba in mano. Noi pensiamo che come parti sociali si possa e si debba fare qualcosa, così come anche migliorare le prestazioni sanitarie integrative per le fasce più deboli, per chi guadagna meno di 35 mila euro lordi». Inoltre, saranno previsti servizi a supporto delle persone non autosufficienti come ad esempio: Sportello di orientamento; Convenzioni con Rsa;
Convenzioni con assistenti familiari.
Anche le politiche di genere sono prese in considerazione con nuovi assunzioni al 30% compatibilmente con la disponibilità dell’offerta e le esigenze tecniche e organizzative aziendali: «Vogliamo essere più attrattivi e quindi abbiamo introdotto tutta una serie di elementi concreti, sia per assumere più personale femminile, sia per far crescere il personale femminile e farlo arrivare nei livelli direttivi. Sono studiati dei benefici mirati, ad esempio il rimborso delle rette dell’asilo nido, ma anche una formazione speciale per chi rientra dalla maternità con 4 ore in più nel triennio, in aggiunta alle attuali 24 ore».
Nel contratto sono già presenti i cosiddetti flexible benefit: «Diciamo sì ai 200 euro che già ci sono − afferma Franchi − e che diventino 400 a regime. Vengono utilizzati o per il rimborso del trasporto pubblico, o per le rette dell’asilo nido, o per l’assistenza anziani, o per la genitorialità, a regime nei quattro anni che noi prevediamo possa durare il contratto. Sono un valore economico, perché sono detassati, così si abbatte il cuneo fiscale, che è un altro grande tema, ma oltre all’aspetto economico c’è anche un valore sociale».
Ideato un nuovo sistema di aumenti: non più quelli periodici di anzianità, ma un sistema di continuità professionale: dal 1° gennaio 2026 con la maturazione del biennio, considerando mese e anno di assunzione, sarà anticipata al lavoratore, con la retribuzione del mese successivo, una somma pari al totale degli importi mensili che sarebbero stati erogati nel corso dei due anni successivi a titolo di Apa. Sarà prevista la possibilità di maturare, al termine di un ulteriore biennio, un sesto biennio che determinerà per tutti i lavoratori e le lavoratrici un’erogazione aggiuntiva per il livello medio C3 pari a 520 euro lordi biennali (tabella in fondo). Tali importi non saranno assorbibili. Nel passaggio dagli Apa all’elemento di continuità professionale si opereranno arrotondamenti in eccesso allo 0,50 centesimi, che per un livello C3 determineranno a regime un incremento dell’importo pari a circa 46,80 euro lordi nel biennio rispetto all’attuale sistema.
Tutti questi elementi, nei piani di Federmeccanica, possono rappresentare fattori motivazionali e di attrattività affinché i dipendenti si sentano parte integrante di un progetto.
Riccardi di Confindustria Genova ribadisce: «Siamo entusiasti della proposta che siamo riusciti a elaborare. Secondo noi è innovativa perché riesce a coinvolgere realmente tutte le parti sociali e, se sarà ben capita, darà vita a un percorso che porterà a legare i dipendenti alle aziende a creare valore aggiunto per tutti, a fidelizzare e a renderci attrattivi nei confronti dei tanti giovani che stanno cercando un lavoro».
A Genova, in particolare, le difficoltà maggiori si registrano sul personale impiegatizio, i laureati: «Abbiamo delle università tecniche valide, per cui vengono richiesti anche da fuori e in questo momento Genova ha difficoltà a essere attrattiva nei confronti dei giovani. L’obiettivo è invertire quella spirale negativa che purtroppo abbiamo sui nostri territori».
Per tutti i lavoratori a termine non confermati sarà previsto il riconoscimento da parte dell’azienda di un voucher formativo di valore commisurato alla durata del contratto a termine, fino al massimo di una mensilità, e la certificazione o attestazione delle competenze maturate nel rapporto di lavoro.
Per tutti i contratti a termine e in somministrazione pari o superiori a 6 mesi sarà obbligatoria la registrazione della formazione nel fascicolo digitale di MetApprendo.
Nel dettaglio la tabella della continuità professionale
L’ELEMENTO DI CONTINUITÀ PROFESSIONALE PER TUTTI I LIVELLI
Livelli | I biennio | II biennio | III biennio | IV biennio | V biennio | VI biennio | |
D1 |
572 |
1.144 | 1.716 | 2.288 | 2.860 | 3.239 | |
D2 |
663 |
1.326 | 1.989 | 2.652 | 3.315 | 3.755 | |
C1 |
663 |
1.326 | 1.989 | 2.652 | 3.315 | 3.755 | |
C2 |
702 |
1.404 | 2.106 | 2.808 | 3.510 | 3.980 | |
C3 |
780 |
1.560 | 2.340 | 3.120 | 3.900 | 4.420 | |
B1 |
845 |
1.690 | 2.535 | 3.380 | 4.225 | 4.794 | |
B2 |
949 |
1.898 | 2.847 | 3.796 | 4.745 | 5.384 | |
B3 | 1.066 | 2.132 | 3.198 | 4.264 | 5.330 | 6.049 | |
A1 | 1.066 | 2.132 | 3.198 | 4.264 | 5.330 | 6.049 |
Trattandosi di un anticipo retributivo sarà necessario procedere agli opportuni conguagli, ad esempio nei casi di risoluzione del rapporto di lavoro nei due anni successivi. Gli importi saranno onnicomprensivi e utili ai fini del calcolo del Tfr. Si valuteranno gli effetti derivanti dal nuovo sistema su alcune categorie di lavoratori ad esempio i turnisti.