“Al lavoro per la Liguria” e “Tutta la Liguria a testa alta“. Sono questi i due slogan che riassumono i programmi rispettivamente di Marco Bucci e Andrea Orlando. 50 pagine per il sindaco di Genova sostenuto da Udc, Orgoglio Liguria, Fratelli d’Italia, Vince Liguria, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e Alternativa Popolare, 57 pagine per l’ex ministro dell’Ambiente, giustizia e Lavoro negl ultimi 10 anni che ha il sostegno di Avs – Alleanza Verdi Sinistra, Patto Civico e Riformista per Orlando, Lista Andrea Orlando presidente, Pd, Movimento 5 Stelle e Liguri a Testa Alta.
Nelle prime pagine Bucci specifica qual è l’obiettivo: migliorare la qualità di vita dei liguri, con quella frase che è diventata il suo marchio di fabbrica sin dal suo primo mandato di sindaco e applicata sino alla candidatura solo a Genova: La Liguria deve diventare il posto ideale per vivere, lavorare, studiare e trascorrere il tempo libero.
Orlando traccia prima un’istantanea della regione che definisce “da rilanciare” in cui i neretti evidenziano alcuni punti chiave della Liguria di oggi secondo lui: fragilità (ambientale e sociale), difficoltà a studiare e poi alcuni aggettivi: frammentata, divisa, periferica, stagnante. La visione è invece focalizzata su quattro parole: rigenerare, innovare, curare, redistribuire.
Bucci si concentra su cinque macro temi: La Liguria del futuro; La Liguria del benessere; La Liguria dello sviluppo; La Liguria della blue economy; Una Liguria per tutti.
Spicca la differenza nell’esposizione dei contenuti: discorsi più articolati e, appunto, programmatici, per Orlando, punti chiave stile power point per Bucci.
Per quanto riguarda il programma di Bucci nella parte dedicata alla Liguria del futuro la priorità nell’ordine delle proposte viene data a infrastrutture, mobilità, entroterra e difesa del suolo. Il sindaco di Genova elenca minuziosamente tutte le opere che intende completare (diverse non sono comunque di competenza regionale) e fa alcune proposte legate proprio alle difficoltà di un territorio come quello ligure, concentrato soprattutto sulla costa: miglioramento dei collegamenti con l’entroterra con potenziamento delle linee attuali e creazione di nuove linee, creazione di un’unità di coordinamento delle politiche dell’entroterra che assicuri che ogni abitato abbia servizi necessari per la qualità della vita e realizzare un piano di incentivi e sgravi fiscali per chi sceglie di stabilirsi nell’entroterra.
Orlando parla di azioni e valori per la Liguria del 2030: una Liguria che sia promotrice di una reindustrializzazione sostenibile, una Liguria connessa che superi con soluzioni intermodali e innovative le criticità geomorfologiche, una Liguria sostenibile ed ecologica, lungimirante, che esca dalla logica emergenziale, attrattiva ma non massificata e soggetta all’overtourism, giusta, libera e con un modello di governo trasparente.
Sanità
La sanità vale quasi l’80% del bilancio regionale. Nel programma di Bucci si parte con le proposte di abbattimento delle liste d’attesa con la proposta di aumentare le risorse per prestazioni in aree critiche, l’utilizzo delle apparecchiature diagnostiche per 18 ore al giorno, percorsi dedicati per pazienti oncologici e/o cronici, potenziamento degli esami di telemedicina nelle farmacie, introduzione di sistemi informatici di analisi di appropriatezza prescrittiva, coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale e specialisti nel percorso di cura.
Orlando propone l’adozione di un nuovo Piano regionale di governo delle liste d’attesa superando l’attuale regime di equivalenza/competizione tra erogatori pubblici e privati convenzionati che penalizza il pubblico. Orlando parla di una programmazione che possa ridurre già dal primo anno le liste del 15-20% senza però specificare come.
Per quanto riguarda la sanità territoriale Bucci crede che grazie al completamento del Pnrr avverrà la vera spinta che consentirà di ridurre gli accessi al pronto soccorso. Questo significa: maggiori investimenti in strutture come case di comunità, ambulatori territoriali e ospedali di comunità e la formazione e l’inserimento di nuovo personale medico e paramedico dedicato.
Orlando specifica la necessità di capillarità del sistema e di ricomporre la continuità tra prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. Nel programma l’investimento in telemedicina e dare attuazione al ruolo delle nuove case di comunità (definiti luoghi dove si realizza l’integrazione con il sociosanitario) che dovranno essere punti dotati di ecografi e macchine adeguate per gli accertamenti di base. Importanza viene data alla sinergia coi medici di base e le farmacie.
Entrambi citano i nuovi ospedali come fondamentali, con Bucci che è più completo citando anche Santa Corona, Galliera e Gaslini proponendo la nomina di commissari affiancati da project manager e Orlando che sottolinea l’immobilismo sulla realizzazione degli ultimi anni.
I bullet point di Bucci parlano anche di un numero unico per cure non urgenti 116117, la creazione di una terza base di elisoccorso, una generica introduzione di nuovi profili professionali e modelli organizzativi, nuove forme di welfare aziendale, l’incentivazione alla realizzazione di gruppi di mutuo aiuto e strutture di sostegno al recupero delle dipendenze, il potenziamento della sanità in carcere e nelle Rems.
Orlando si concentra anche sulla governance: l’abolizione di Alisa, l’Agenzia regionale sanitaria, riporterebbe secondo il candidato le professionalità sul dipartimento Salute e nelle Asl. Previsto anche un maggiore coinvolgimento delle conferenze dei sindaci. Nel programma di Orlando ricorre la contrarietà al “privato sostitutivo”. Il rafforzamento della sanità pubblica passerebbe attraverso il blocco dell’emorragia del personale medico e sanitario (salari più giusti, premi, obiettivi, condizioni di lavoro migliori e calmiere delle locazioni per il personale). Orlando parla della creazione di un Piano dei fabbisogni del personale, attualmente assente nel piano sanitario regionale, di un patto per la salute mentale in ogni Asl e di dare piena attuazione allo psicologo territoriale oltre che la riaffermazione del ruolo dei consultori. Una parte del programma è dedicata anche alla medicina di genere.
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