È partito da Savona, alla volta della rampa di lancio di Cape Canaveral, il satellite Euclid dell’omonima missione gestita dell’Esa – European space agency, con il contributo della Nasa – National aeronautics and Sspace administration.
Il satellite decollerà a luglio per posizionarsi a circa 1,5 milioni di km dalla Terra e la vita operativa durerà sei anni: l’obiettivo della missione è realizzare una mappa 3D di miliardi di galassie per studiare la materia oscura e l’energia oscura, che costituiscono circa il 96% del contenuto dell’Universo, ma di cui ancora non conosciamo la natura.
L’Università di Genova è coinvolta, con altri enti e istituti di studio e ricerca italiani − primo tra tutti l’Inaf, Istituto nazionale di astrofisica − nella costruzione degli strumenti e nelle attività scientifiche di preparazione della missione. L’Italia, attraverso il contributo scientifico e finanziario dell’Asi − Agenzia spaziale italiana riveste un ruolo importante in Euclid, avendo partecipato sin dall’inizio alla progettazione e costruzione degli strumenti della missione ed essendo responsabile del coordinamento dell’analisi preliminare dell’enorme mole di dati a terra (science ground segment).
Di particolare rilevanza anche il contributo delle industrie italiane di settore, impegnate in prima linea in tutte le fasi della realizzazione di Euclid. Tra queste Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), capofila per la costruzione del satellite e del suo modulo di servizio e responsabile del suo trasferimento a Cape Canaveral.
Il Consorzio Euclid, composto da oltre 2000 scienziati provenienti da 300 istituti di 13 Paesi europei, di Stati Uniti, Canada e Giappone, ha fornito gli strumenti scientifici e l’analisi dei dati scientifici.