«Nove Comuni della Liguria che hanno richiesto l’iscrizione all’albo, nessun cittadino che ne abbia fatto richiesta e due pronunciamenti della Corte dei Conti che sottolineano la non inerenza della misura per gli equilibri di bilancio. È la (triste) storia della legge regionale sul cosiddetto baratto amministrativo, emersa durante il Consiglio regionale di ieri». Così, in una nota, il consigliere della Lista Sansa Roberto Centi che aveva presentato un’interrogazione sul tema.
Lo strumento, istituito dalla Giunta regionale nel marzo 2019, consentiva riduzioni o esenzioni a specifici tributi, per un periodo di tempo limitato e definito, in cambio di progetti di pubblica utilità.
«Ieri abbiamo scoperto il flop di questo provvedimento di legge, che per i due ex consiglieri che lo proposero nel 2018 (Giovanni De Paoli della Lega e Andrea Costa di Liguria Popolare) avrebbe dovuto far risparmiare migliaia di euro ai Comuni e aiutare le famiglie in difficoltà – spiega Centi −. Dalla risposta avuta ieri in Consiglio regionale non solo abbiamo scoperto che pochi Comuni hanno fatto richiesta di iscrizione all’albo e addirittura nessun cittadino si è iscritto. Abbiamo scoperto anche che con due pronunciamenti diversi la Corte dei Conti ha evidenziato la mancanza d’inerenza tra le agevolazioni tributarie e le tipologie di attività svolte dai contribuenti».
«Visto che immagino che per questa legge ci siano dei fondi destinati sul bilancio – conclude Centi – mi chiedo se non si possano indirizzare su altre voci e se non sia il caso di cancellare questa misura che non è stata perfettamente studiata dal punto di vista normativo né tanto meno usata da Comuni e cittadini».