La Liguria è settima tra le regioni italiane per volontà di donazione degli organi, in calo di una posizione rispetto al 2021, ma comunque sopra alla media nazionale sia per indice del dono (61,43/100 contro il 58,64/ italiano) sia per percentuale di consensi alla donazione espressi (71% vs 68,2%).
È quanto emerge dall’ultima edizione dell’Indice del Dono, il rapporto realizzato dal Centro nazionale trapianti che analizza i numeri delle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate nel 2022. I dati sono raccolti ogni anno dalle anagrafi dei 7.028 Comuni italiani che offrono il servizio di emissione della carta d’identità elettronica.
L’Indice del Dono è stato pubblicato ieri, a ridosso della 26ma Giornata nazionale per la donazione e il trapianto di organi e tessuti che si celebrerà domenica prossima 16 aprile: i valori sono espressi in centesimi e tengono conto di alcuni indicatori come la percentuale dei consensi, quella delle astensioni e il numero dei documenti emessi.
Il comune più generoso della Liguria in tema di donazione degli organi è Seborga, in provincia di Imperia, che ha raggiunto un indice del dono di 84,16/100, grazie a un tasso di consensi dell’86,4% con un’astensione del 12%. Il dato è valso al comune il primato regionale davanti a Plodio (Savona) e Mele (Genova), che era prima nel 2021.
Ottimo anche il risultato di Arenzano (Genova), che ha raggiunto l’ottavo posto a livello nazionale tra i comuni medio-piccoli (5-30 mila abitanti).
La Spezia è la migliore tra le province liguri nel complesso, 16° su 107 a livello nazionale, mentre Genova è 25°, Savona 31° e Imperia 61°.
Nel 2022 complessivamente in Italia sono stati registrati 2,8 milioni di nuove dichiarazioni di volontà alla donazione, pari al il 55,5% dei cittadini che si sono recati all’anagrafe per richiedere la carta d’identità.
I sì sono stati 1,9 milioni (68,2%) ma molti sono stati anche i no, quasi 900mila (31,8%), con un leggero peggioramento rispetto al 2021 quando i consensi si erano attestati al 68,9%.
Le percentuali di consenso maggiori sono state espresse dalle donne (71,3%, contro il 66,2% di sì espresso tra gli uomini) e tra i 35-40enni (72,6%).
L’opposizione alla donazione è leggermente più alta fra i giovanissimi (nel 2022 il 30,2% dei 18-25enni ha registrato un no) per poi crescere esponenzialmente oltre i 70 anni (42,4% di no tra i 70-80enni, 56,5% tra gli over 80) nell’errata convinzione che la donazione degli organi in età avanzata non sia possibile.
Ad oggi complessivamente il Sistema informativo trapianti ospita 15,5 milioni di dichiarazioni registrate: 11,1 milioni di sì e 4,4 milioni di no.