Le strette sui tassi per combattere decise dalle banche centrali per contrastare l’inflazione hanno depresso le borse europee, che hanno chiuso in rosso. I dati positivi sull’economia Usa rafforzano la prospettiva di ulteriori misure restrittive della Federal Reserve, domani la Banca centrale australiana effettuerà una nuova stretta monetaria e la stessa mopssa è attesa per dopodomani da parte della banca del Canada, mentre il governatore della Banca di Francia Francois Villeroy ha parlato di un incremento di 50 punti base a dicembre e il medesimo segnale è arrivato dall’irlandese Gabriel Makhlouf. Milano segna -0,30%, Madrid -0,15%, Parigi -0,67%, Francoforte -0,56%. In controtendenza Londra Londra (+0,15%).
In moderata contrazione lo spread Btp/Bund a 187 punti (variazione-2,10%, rendimento Btp 10 anni +3,75%, rendimento Bund 10 anni +1,88%).
A Piazza Affari bene Saipem (+2,3%) e le utility (+0,61% A2A, +0,3% Hera, +0,21% Enel). In controtendenza anche l’automotive, con Ferrari +0,51%, Iveco +0,5%. In netto ribasso Nexi (-3,94%) con il dibattito in corso sulle nuove misure in materia di pagamenti elettronici contenute nella Legge di Bilancio 2023.
Sul mercato valutario, l’euro si è rafforzato nei confronti del dollaro tornando sopra quota 1,05 (1,0518 da 1,048 di venerdi’), ai massimi da giugno. Euro/yen a 143,38 (da 141,94). Dollaro/yen a 136,37 (135,34).
Volatile il prezzo del petrolio dopo l’introduzione dell’embargo Ue e del price cap al greggio russo: Wti in calo a 79,5 dollari al barile nel contratto gennaio, Brent febbraio a 85,2 dollari al barile. Gas in lieve calo (-0,2%) a 135 euro al megawattora dopo aver toccato un picco a 148 euro sul Ttf di Amsterdam a inizio giornata.