Non mancheranno al Salone del Gusto di Torino le patate, i suoi prodotti per eccellenza, rigorosamente bio. Ma al grande evento torinese l’azienda agricola La Felicina, quasi 40 ettari di terreno, di cui la metà destinati alla coltivazione, spera di trovare un posto a fianco agli stand della filiera del grano. Sì, perché in quel di Calizzano si produce anche l’enkir, il più antico cereale del mondo. «Abbiamo iniziato a seminarlo dopo aver scoperto e preso contatti con l’azienda Mulino Marino, che lo utilizza per produrre una particolare farina, così come fa con altri cereali antichi – spiega il titolare Lorenzo Ighina, che conduce La Felicina insieme al fratello Leonardo e alla mamma Anna Tacchini – Poiché la rotazione delle colture è indispensabile nell’agricoltura biologica, abbiamo deciso di alternare le patate a questo antico cereale».

La strada bio è stata intrapresa solo nella “seconda vita” dell’azienda. La Felicina era attiva, con un altro nome, già all’inizio degli anni Ottanta, gestita dai genitori di Lorenzo e Leonardo. Dopo la loro separazione, l’attività è rimasta ferma per circa tre anni, il tempo necessario ai due fratelli per terminare gli studi, rispettivamente, di Giurisprudenza e Filosofia.
Poi, la decisione di riprendere in mano le redini dell’azienda, puntando su uno dei prodotti principe di Calizzano, la patata, di cui La Felicina segue tutta la filiera (dalla semina al confezionamento, fino alla vendita) e, in un secondo momento, sull’enkir. «Le patate di Calizzano sono note per essere di grande qualità – descrive Ighina – Il clima fresco di questo paesino a 650 metri sul mare, a cui volge le spalle, è particolarmente favorevole a questa coltivazione. Anche per questo motivo abbiamo voluto ricominciare da qui». Nel 2015 la produzione di patate ha raggiunto i mille quintali, «ma quest’anno scenderemo un po’», precisa Ighina. Le patate vengono vendute in Liguria e in tutto il Nord Italia: i principali canali sono i negozi del territorio, serviti direttamente, e grandi realtà della grande distribuzione organizzata, come Coop. Ma il cliente principale è Eataly, con cui La Felicina condivide non solo lo scambio commerciale, ma anche lo spirito e la valorizzazione del made in Italy.

Per ciò che riguarda invece l’enkir, la produzione si attesta sui 110 quintali annui circa: viene interamente conferito al Mulino Marino, azienda del cuneese, che provvede anche al controllo qualità e alla pulizia.
In passato La Felicina ha tentato anche l’esperienza agrituristica, ma oggi è tornata a focalizzarsi solo sulla coltivazione e la vendita, attività portate avanti a livello familiare, con l’aiuto di una quarta persona.