È battaglia nell’acquese per decidere la quantità di Brachetto da immettere sul mercato con la prossima vendemmia.
La Regione Piemonte non ha ancora deciso se dare attuazione all’accordo sottoscritto in luglio tra il Consorzio di tutela, Confagricoltura, Concooperative e Cia, che porterebbe a una riduzione del prodotto pari al 20% e non quindi ha ancora emanato la determina necessaria per accettare la resa per ettaro da da 80 a 36 quintali per il Brachetto docg e a 43 per il doc.
Secondo le associazioni che hanno sottoscritto l’accordo, la vendemmia 2015, in mancanza di correttivi, porterebbe a immettere sul mercato 9.618. bottiglie di questo grande vino aromatico da dolci e frutta. Una quantità non smerciabile che causerebbe ribassi con danni per i produttori sui 2,5 milioni di euro. L’anno scorso le bottiglie arrivate sul mercato erano state 4.400.000. La Regione non si è ancora espressa, il Consorzio non intende lasciare nulla di intentato, compreso un ricorso al tar.