A Genova migliaia di lavoratori sono scesi in piazza oggi, 29 novembre, in risposta allo sciopero generale di 8 ore proclamato da Cgil e Uil contro la manovra di bilancio. La stima degli organizzatori è di circa 5mila persone attese, con i manifestanti che hanno raggiunto Genova in treno e con 22 pullman da tutte le province.
Poco dopo le 9 di questa mattina i manifestanti, raccolti di fronte alla Stazione Principe, si sono incamminati in corteo percorrendo il centro cittadino. Destinazione finale piazza Matteotti con il comizio conclusivo.
«Non solo la manovra non è adeguata ai problemi del Paese, ma il governo Meloni ha fatto una scelta, quella di tagliare il potere d’acquisto di salari e pensioni – scrive la Dire riportando le dichiarazioni di Serena Sorrentino, segretaria generale funzione pubblica Cgil – c’è un attacco diretto al lavoro, aumenta la precarietà, diminuiscono i salari. La manovra sull’Irpef comporterà una perdita dei benefici che già i lavoratori oggi hanno in busta paga, ma soprattutto ci preoccupano i tagli alla sanità, al sociale e quindi un ulteriore impoverimento anche indiretto».
«Non c’è nessuna manovra di attenzione verso l’evasione fiscale, verso gli extraprofitti: si aumentano le spese militari e poi abbiamo 120.000 cittadini in Liguria che rinunciano alle cure perché il governo dice che non ci sono risorse», dice Sorrentino.
Lo stop di 8 ore riguarda tutti i settori pubblici e privati, dalle fabbriche alla scuola e alla sanità a esclusione dei trasporti dove, a seguito della precettazione del ministro Matteo Salvini, lo sciopero è stato ridotto a 4 ore: per il trasporto pubblico locale (bus e metro) e per il trasporto marittimo dalle 9 alle 13 e per quello aereo dalle 10 alle 14. A confermare la riduzione a 4 ore della protesta il Tar, il quale ha respinto il ricorso contro la precettazione presentato da due sindacati autonomi. Al riguardo Sorrentino specifica: «Non riguarda il nostro ricorso, aspettiamo di vedere il pronunciamento del Tar sul nostro. Sicuramente il ministro Matteo Salvini ha fatto una scelta che è politica, anche perché la 146 è una legge che è nata per contemperare il diritto dei lavoratori a scioperare e la garanzia dei servizi minimi per i cittadini. Non c’era rischio di disagi eccessivi per i cittadini: la scelta della precettazione è stata un attacco al diritto di sciopero».
Il subcommissario Uil Liguria, Luca Cerusa, spiega: «Siamo in piazza per manifestare contro una legge di bilancio che non soddisfa i reali bisogni delle persone. Oggi ci troviamo qui anche per dimostrare ai ministri che scioperare è un diritto sancito dalla Costituzione. Questa è una piazza partecipata, che vuole manifestare il proprio dissenso e chiedere a gran voce che si facciano scelte diverse nella legge di bilancio che sta per essere approvata».
«Chiediamo al governo nazionale e ai governi locali di fare un ragionamento serio sulle politiche industriali – aggiunge -. Non possiamo più permetterci di rimanere indietro. Dobbiamo garantire un’occupazione stabile, sana e che possa garantire alle persone di vivere una vita serena».