Tra le prime reazioni agli arresti che stanno scuotendo la Liguria c’è quella del presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi, ripreso dall’agenzia Dire. “Abbiamo fiducia nella magistratura e siamo garantisti, sempre: siamo certi che il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti saprà dimostrare la sua innocenza“.
Ilaria Cavo, coordinatrice della Lista Toti commenta: «In merito all’inchiesta che lo vede coinvolto, il presidente Giovanni Toti, confrontandosi con il suo avvocato si è detto tranquillo e certo di aver agito esclusivamente nell’interesse della Regione e del territorio. E noi con lui. Siamo sicuri che dimostrerà l’estraneità alle contestazioni e per questo, esprimendogli fiducia e vicinanza, confidiamo che il lavoro della magistratura potrà chiarire in breve tempo la sua posizione»”.
“Desideriamo esprimere la nostra più ferma solidarietà al presidente Giovanni Toti in questo momento difficile. Siamo convinti che sarà in grado di dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati. Nel frattempo, gli inviamo tutto il nostro sostegno”. Lo dice in una nota il deputato e viceministro al Mit Edoardo Rixi, segretario della Lega in Liguria.
“È gravissimo lo scenario che si sta delineando in queste ore e che ha portato agli arresti domiciliari per il presidente della Liguria Toti, per l’imprenditore portuale Aldo Spinelli e al carcere per l’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Paolo Emilio Signorini, che oggi è amministratore delegato di Iren”. A dichiararlo è l’europarlamentare Pd e candidato al Parlamento europeo Brando Benifei, che prosegue: “In attesa di ulteriori informazioni, quello che raccontano i giornali e le comunicazioni della Procura è un inquietante e diffuso sistema di corruzione da Genova a La Spezia, con favori, tangenti e rapporti con clan mafiosi. Serve fare chiarezza al più presto per il bene della nostra Regione e dei liguri. Il quadro che emerge suscita profonda preoccupazione“.
“In base alle notizie apprese dalla stampa nazionale e locale, il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni della giunta regionale ligure. In tutti questi anni abbiamo più volte segnalato e denunciato, anche con esposti, diverse operazioni quantomeno discutibili. L’operazione delle Colonie Bergamasche, ad esempio, o la vendita dell’ex ospedale di Santa Margherita, oltre alle centinaia di attività inerenti a determinate “sponsorizzazioni” e utilizzo di fondi pubblici. Le notizie odierne certamente non fanno bene alla nostra regione viste le innumerevoli criticità ancora irrisolte. Tuttavia, di fronte alla gravità delle accuse, non possiamo che chiedere che l’esecutivo faccia un passo di lato”. Lo dichiara il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi con il collega di Gruppo Paolo Ugolini.
I parlamentari del M5S Roberto Traversi e Luca Pirondini, il capogruppo del M5S Genova Fabio Ceraudo, e i coordinatori provinciali del M5S in Liguria Stefano Giordano, Federica Giorgi, Stefania Scarone e Lorenzo Trucco aggiungono: «L’inchiesta è appena uscita, ma i fatti contestati sono precisi e le accuse gravissime: è bene che il presidente Toti ne tragga le conseguenze per tenere le istituzioni al riparo. Di certo sappiamo che le indagini di Genova confermano quanto stiamo dicendo da tempo e su cui politici e molti media fanno finta di nulla: c’è un problema di questione morale, di corruzione, di contaminazione fra politica e affari. Non possiamo più fare finta di niente».
“Apprendiamo dal comunicato della Procura della Repubblica dell’applicazione di misure cautelari nei confronti del presidente Giovanni Toti, di Paolo Emilio Signorini e altri imprenditori e personalità del panorama genovese e ligure con l’accusa di corruzione, accuse gravi e preoccupanti. Lasciamo fare alla magistratura penale il proprio lavoro. Ogni operazione di sciacallaggio politico ci appare inopportuna. Sicuramente la Procura di Genova saprà fare luce sulle questioni divenute di dominio pubblico stamattina e oggetto di un articolato comunicato stampa emesso dalla Procura stessa”. Lo dichiarano il consigliere regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino e il consigliere del Comune di Genova Filippo Bruzzone e la presidente dell’Associazione Linea Condivisa Rossella D’Acqui.
“L’arresto del presidente della Regione Liguria conferma che la questione morale continua a essere al centro del problema italiano, come denunciò Berlinguer. Solo che ora coinvolge trasversalmente i due poli. Il quadro ricostruito dai magistrati inquirenti racconta una corruzione sistemica generalizzata fondata sull’intreccio tra politica e affarismo. Toti è stato protagonista dell’assalto del cemento al territorio, del saccheggio dei beni comuni, dello smantellamento della sanità pubblica. Noi siamo garantisti e il nostro giudizio politico lo abbiamo espresso da anni. Gli arresti di oggi ricordano anche la reale natura del centrodestra che Salvini e Meloni sono riusciti per alcuni anni a far dimenticare alzando il volume delle campagne contro immigrati e per pseudovalori conservatori e reazionari.
Le norme sulla giustizia della destra sono tutte a protezione dei corrotti e ricordiamo che hanno persino restituito i vitalizi ai condannati in via definitiva”, così Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Claudia Rancati e Jacopo Ricciardi, segretari regionali di Rifondazione Comunista Liguria.
Matteo Rosso, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia in Liguria commenta: “Fratelli d’Italia in Regione Liguria esprime la massima solidarietà al presidente Toti e, confidando nell’operato della magistratura, rinnova la fiducia al governatore. Non conosciamo la vicenda, che ci ha colto di sorpresa, e attendiamo di conoscere i dettagli, fermo restando la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Toti che ha amministrato la Regione con grande capacità saprà agire per il bene della Liguria”.