Dopo un 2023 di frenata rispetto al “biennio magico” 2021-2022, nel 2024 la siderurgia italiana si conferma in rallentamento. I bilanci delle aziende del comparto, chiusi lo scorso 31 dicembre, riflettono la persistente complessità del contesto economico e geopolitico, caratterizzato da un rallentamento della domanda e da una diminuzione della produzione siderurgica a livello globale.
A livello nazionale i principali indicatori sono risultati, quindi, in frenata. In particolare, il fatturato del settore ha subito un ridimensionamento del 9%; il valore aggiunto è sceso del 15% e gli utili del 30%; l’Ebitda è calato del 29%.
Sono i dati contenuti nel report Bilanci d’Acciaio di Siderweb. Giunto alla 17esima edizione, è realizzato dall’Ufficio Studi siderweb in collaborazione con i professori Claudio Teodori e Cristian Carini dell’Università degli Studi di Brescia ed è sponsorizzato da BPER Banca e Regesta Group. L’analisi riguarda i bilanci di 1.764 imprese di produzione, prima trasformazione, centri servizio e distribuzione di acciaio ed è completata da un sondaggio relativo al 2025 e alle prospettive a breve termine.
In particolare, per quanto riguarda le 29 aziende del settore in Liguria, il dato è ancora più negativo: -12,17% il fatturato, -18,13% il valore aggiunto, -30,98% l’ebitda, addirittura -63,11% il risultato netto. Il patrimonio netto invece ha perso il 3,77%. (segue dopo la tabella)
| NOME AZIENDA | PROVINCIA | SETTORE DI APPARTENENZA | FATTURATO | VALORE AGGIUNTO | EBITDA | RISULTATO NETTO | TOTALE ATTIVO |
| ACCIAI DI QUALITÀ SPA | GENOVA | TAGLIO E LAVORAZIONE LAMIERA | 71.913.486 | 12.128.745 | 7.009.676 | 2.784.417 | 59.093.238 |
| ANSELMO SRL | SAVONA | COMMERCIO DI ROTTAME E FERROLEGHE | 6.068.468 | 1.906.703 | 820.932 | 40.584 | 4.671.834 |
| ARINOX SPA | GENOVA | PRODUZIONE | 218.516.956 | 43.231.558 | 28.347.220 | 27.356.622 | 315.022.779 |
| BOCCACCI SPA | LA SPEZIA | PRODUZIONE | 53.628.379 | 22.358.678 | 11.580.636 | 2.612.642 | 66.446.568 |
| CANCELLIERI GIUSEPPE SRL | GENOVA | COMMERCIO DI ROTTAME E FERROLEGHE | 2.365.343 | 965.726 | 448.431 | 185.740 | 1.033.279 |
| CEROSILLO RAG. DARIO SRL | GENOVA | COMMERCIO DI ROTTAME E FERROLEGHE | 3.191.593 | 585.044 | 219.383 | 9.972 | 1.361.765 |
| COMET RECYCLING SRL | SAVONA | COMMERCIO DI ROTTAME E FERROLEGHE | 2.607.297 | 1.329.762 | 696.376 | 56.839 | 3.975.124 |
| DUFERCO COMMERCIALE SPA | GENOVA | DISTRIBUZIONE | 558.286.366 | 13.797.215 | 9.347.904 | -3.216.581 | 354.578.323 |
| EMMEBI SISTEMI PER L’AMBIENTE SRL | GENOVA | COMMERCIO DI ROTTAME E FERROLEGHE | 79.650.139 | 1.599.812 | 867.759 | 263.797 | 15.504.073 |
| EREDI MASTROIANNI SRL | SAVONA | COMMERCIO DI ROTTAME E FERROLEGHE | 609.004 | 149.566 | -7.704 | -37.653 | 1.242.959 |
| EUROMET SRL | GENOVA | DISTRIBUZIONE | 6.812.564 | 4.593.968 | 3.930.586 | 2.627.679 | 7.722.427 |
| F.I.L. FABBRICA ITALIANA LAMIERE SRL | GENOVA | PRODUZIONE | 117.951.401 | 3.073.510 | 1.492.043 | 977.809 | 52.285.745 |
| FERRONAVI SRL | LA SPEZIA | CENTRI SERVIZIO | 12.312.834 | 3.399.399 | 1.007.235 | 87.406 | 14.731.190 |
| FERROTRADE SRL | GENOVA | COMMERCIO DI ROTTAME E FERROLEGHE | 13.565.320 | 1.639.899 | 662.399 | 84.735 | 7.330.832 |
| GALMET SPA | GENOVA | COMMERCIO DI ROTTAME E FERROLEGHE | 64.885.898 | 2.566.611 | 2.057.129 | -768.247 | 35.943.343 |
| I.M.S. SPA | GENOVA | CENTRI SERVIZIO | 24.084.180 | 3.781.096 | 2.956.197 | 1.861.586 | 15.233.766 |
| METINVEST TRAMETAL SPA | GENOVA | PRODUZIONE | 470.327.698 | 32.355.233 | 6.785.952 | 7.830.056 | 942.895.040 |
| MIRABELLI SRL | GENOVA | COMMERCIO DI ROTTAME E FERROLEGHE | 11.340.646 | 871.353 | 486.268 | 93.372 | 4.183.411 |
| NUOVA MALCO SRL | LA SPEZIA | COMMERCIO DI ROTTAME E FERROLEGHE | 16.155.598 | 2.671.504 | 1.648.374 | 636.181 | 6.865.357 |
| OFFICINE FONDERIE PATRONE SPA | LA SPEZIA | PRODUZIONE | 28.761.390 | 11.358.726 | 7.050.744 | 3.305.479 | 41.039.645 |
| OSTP ITALY SRL | GENOVA | DISTRIBUZIONE | 10.291.825 | 1.150.599 | 145.638 | -185.582 | 11.483.031 |
| RISALITI SRL | GENOVA | COMMERCIO DI ROTTAME E FERROLEGHE | 61.933.090 | 2.503.978 | 1.847.299 | 236.657 | 18.103.882 |
| RTR SRL | LA SPEZIA | COMMERCIO DI ROTTAME E FERROLEGHE | 9.527.331 | 1.858.154 | 1.184.561 | 66.700 | 5.952.222 |
| SAVINOX SRL | SAVONA | DISTRIBUZIONE | 9.565.178 | 1.735.022 | 712.228 | 44.837 | 9.118.671 |
| SOCIETÀ ITALIANA ACCIAI TUBI SIAT SPA | GENOVA | DISTRIBUZIONE | 175.679.766 | 2.846.891 | 976.748 | 710.536 | 89.831.813 |
| TECNOSID SRL | GENOVA | DISTRIBUZIONE | 22.941.882 | 701.820 | 387.063 | 102.425 | 15.954.265 |
| TRANCERIA LIGURE SRL | GENOVA | TAGLIO E LAVORAZIONE LAMIERA | 3.118.544 | 799.415 | 338.574 | 173.718 | 2.312.853 |
| TUBINO METALLI SRL | GENOVA | COMMERCIO DI ROTTAME E FERROLEGHE | 2.629.464 | 683.625 | 482.786 | 271.175 | 4.253.826 |
| VICO SRL | SAVONA | COMMERCIO DI ROTTAME E FERROLEGHE | 51.171.514 | 26.139.302 | 15.699.459 | 7.328.951 | 45.243.700 |
| TOTALE 2024 | 2.109.893.154 | 202.782.914 | 109.181.896 | 55.541.852 | 2.153.414.961 | ||
| TOTALE 2023 | 2.402.122.119 | 247.693.599 | 158.193.056 | 150.579.266 | 2.139.566.482 | ||
| VAR. % 2024/2023 | -12,17% | -18,13% | -30,98% | -63,11% | 0,65% |
«I dati dei bilanci 2024 e il nostro sondaggio sul 2025 fotografano le criticità reali del settore: Ebitda sotto pressione e una filiera molto frammentata. Bilanci d’Acciaio 2025 – ha sottolineato l’amministratore delegato di siderweb, Paolo Morandi – è l’evento di siderweb che permette agli operatori del comparto di incontrarsi per fare il punto della situazione e guardare al futuro. Il 2024 è stato caratterizzato da un contesto competitivo, nel quale si sono intrecciati fattori e incognite quali trasformazione tecnologica, geopolitica, energetica, ambientale, dazi e normative europee, e pertanto richiede scelte e non più alibi. È quindi necessario fare un passo avanti e, per riuscirci, sono necessari tre elementi: la consapevolezza dei numeri, la visione per provare ad immaginare il futuro, il coraggio di innovare e di investire sui giovani e sulle competenze».
Acciaio, le prospettive nazionali (non solo Liguria)
Il 2024 ha presentato un quadro economico, nel complesso, non soddisfacente, che nel 2025 non sta dando sensibili segnali di ripresa: nei primi 9 mesi dell’anno, la produzione mondiale di acciaio è scesa dell’1,6% secondo worldsteel (quella italiana invece è cresciuta del 3,2% tendenziale, dati Federacciai); le previsioni sul Pil sono al ribasso e l’industria fatica a ripartire.
Risulta pertanto centrale considerare alcuni elementi di criticità in vista del 2026. In particolare, secondo l’analisi di Bilanci d’Acciaio, dovrebbero continuare a pesare i prezzi dell’energia, così come le problematiche relative ai futuri approvvigionamenti di rottame. Accanto a questi, non mancheranno fenomeni esogeni che andranno ad influenzare il comparto: l’instabilità politica, una nuova geografia economica, la definizione delle politiche dell’Ue sull’acciaio, le politiche di dumping, la perdita di competitività di alcuni settori utilizzatori, gli impatti diretti e indiretti dei dazi e delle politiche protezionistiche.
Come le imprese stanno rispondendo a questi segnali è il risultato del questionario che siderweb ha sottoposto a un campione rappresentativo della filiera dell’acciaio nazionale (con aziende appartenenti prevalentemente a tre comparti: 38% produzione, 21% centri servizio, 30% distribuzione). Le domande hanno riguardato le attese per i risultati di bilancio 2025 e le prospettive per il 2026.
Per quest’anno sia l’attività svolta, espressa dal fatturato, sia i risultati economici sono previsti in generale calo, non trascurabile in alcune realtà. Il 53% delle imprese si attende un calo del fatturato nel 2025 e il 53% una contrazione dell’incidenza dell’Ebitda sulle vendite. Il 47% stima un decremento del risultato economico (il 30% prevede stabilità e il 17% un miglioramento).
L’elemento di maggiore criticità di natura economica percepita, come lo scorso anno, rimane decisamente il costo dell’energia (29,5% dei rispondenti). Seguono il ridotto valore aggiunto dei prodotti (19,3%) e il costo di materie prime e semiprodotti (17,5%). Fra i principali fattori di criticità di natura strategica e di contesto spiccano le politiche green dell’Ue (19,2%), la perdita di competitività (18,6%) e la concorrenza sleale o dumping (12,8%).
Gli investimenti sono prevalentemente di rinnovo (43,4%) e di ammodernamento (31,6%), mentre in misura minore sono indicati quelli di ampliamento (21,1%). Sforzi aziendali che si concentrano soprattutto in innovazione e automazione (28,7%), con un ruolo rilevante per quelli in sicurezza (24,0%) e digitalizzazione (18,6%)
Il 2026 è invece connotato da attese per una lieve ripresa. Il 43,4% delle imprese si aspetta un incremento del fatturato inferiore al 10% e il 34% propende per una stabilità, mentre il 13,2% si attende un aumento tra il 10% e il 20%.
Secondo il campione di imprese intervistate assumeranno particolare rilevanza gli impatti che i prezzi e la disponibilità del rottame avranno sui costi (35,8% lo considera rilevante e il 26,4% molto rilevante) e l’incidenza dei dazi Usa-Ue sulla domanda (56,6% li considera rilevanti e il 18,9% molto rilevanti).


























