Le misure annunciate da Pechino per sostenere l’economia cinese dopo l’ottimismo di venerdì scorso non convincono più i mercati finanziari. Oggi tutte le Borse europee hanno chiuso in ribasso, in attesa che inizino le trimestrali. In questo clima di incertezza l’oro, classico bene rifugio, viaggia su nuovi record toccando a tratti i 2.740 dollari l’oncia. Milano segna -0,71%, Madrid -0,71%, Londra -0,48%, Parigi -1,01%, Francoforte -1%. Spread Btp/Bund sui 123 punti (variazione +5,03%, rendimento Btp 10 anni +3,51%, rendimento Bund 10 anni +2,28%).
A Piazza Affari le esortazioni della Bce nei confronti delle banche, nell’ambito del processo di Supervisory Review and Evaluation Process (Srep), a moderare le loro politiche riguardanti i dividendi e i riacquisti di azioni ha penalizzato i titoli del settore: in coda al listino principale è finita Mps (-2,73%), seguita da Stellantis (-2,12%), Banca Pop Sondrio (-2,08%) e Cucinelli (-1,99) a causa del pessimismo sulla Cina. Il rialzo dei prezzi del petrolio spinge i titoli oil, Saipme segna +1,33%, Eni +1,09%, Tenaris +1%.
L’euro viene scambiato a 1,0826 dollari (da 1,0866 venerdì in chiusura) e 162,71 yen (162,5). Il cross tra dollaro e yen si attesta a 150,30 (149,94).
In rialzo il gas sui 40 euro al MWh (+2%), e il petrolio: il Wti di novembre vale 70,2 dollari al barile (+1,4%), il Brent di dicembre 73,7 dollari al barile (+0,9 %).