Entro la fine di ottobre, il consiglio dei ministri dovrebbe dare il via libera al riempimento dei cassoni per la nuova diga foranea di Genova con i materiali di risulta dei dragaggi in porto e con quelli provenienti da demolizioni e scavi per la realizzazione del Tunnel subportuale e di altre opere in città.
Lo annuncia il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, alla Camera, in risposta a un question time secondo quanto riportato dall’Agenzia Dire.
Il piano progettuale di riempimento dei cassoni con materiale di risulta “a chilometro zero” era stato stoppato dalla Regione a luglio. L’opera, compreso il cosiddetto lotto B passato alle cronache anche con il nome di “variante Spinelli”, dovrebbe essere completata entro novembre 2026.
«La diga foranea di Genova è una grande opera di ingegneria idraulica, la più grande in lavorazione − sottolinea Salvini − è il primo caso di applicazione in Italia, tra i grandi cantieri, del principio comunitario del ‘non arrecare un danno significativo’. Quindi, in un’ottica di economia circolare, ovvero il green intelligente e non ideologico, deve essere preferito il recupero e riutilizzo di materiali provenienti dai cantieri vicini».
Per questo, spiega il ministro, «il commissario straordinario − ovvero il sindaco Marco Bucci − deve adottare un piano che, in coerenza con la norma normativa nazionale ed europea, promuova la gestione integrata e circolare dei materiali inerti per non sprecare nulla. Parliamo di volumi significativi pari a oltre cinque milioni di metri cubi di materiali, con un risparmio di circa 500 milioni di euro, se l’operazione andasse in porto come auspicato. Per sostenere e chiarire l’operatività di questo piano economico e ambientale stiamo lavorando, col ministero dell’Ambiente, a un intervento normativo che dovrebbe essere portato entro il mese di ottobre in Consiglio dei ministri».