L’atteso l’intervento del presidente della Fed Jerome Powell a Jackson Hole ha spinto verso un netto rialzo le Borse europee, che già viaggiavano positive. Powell ha confermato ufficialmente quello che gli analisti prevedevano: la banca centrale Usa a settembre è pronta a tagliare i tassi dopo oltre quattro anni, considerata la decisa diminuzione dell’inflazione e i rischi di un rallentamento del mercato del lavoro. Al momento, secondo il FedWatch Tool di Cme Group, è prevedibile un taglio di almeno 25 punti base nella riunione del prossimo 17-18 settembre, ed è possibile un taglio di 50 punti base. Milano segna +1,02%, Madrid +1,09% Francoforte +0,77%, Parigi +0,7%, Londra +0,59%. Spread Btp/Bund sui 137 punti (variazione -2,14%, rendimento Btp 10 anni +3,56%, rendimento Bund 10 anni +2,19%).
A Piazza Affari, in linea con il trend europeo, hanno ottenuto buone performance auto (sottoindice di settore +0,85%) e utility (+1%). Bene anche le banche, spinte dal rialzo di Deutsche Bank: che ieri ha raggiunto un accordo con oltre la meta’ dei querelanti coinvolti nell’affaire Postbank. Sul Ftse Mib in testa si è collocata Iveco (+2,61%), seguita da Enel (+1,61%), Diasorin (+1,58%), Unipol (+1,56%). Ottimo risultato anche per Stellantis (+1,56%) ed Eni, (+1,36%) con l’ok da parte delle autorita’ indonesiane a due piani di sviluppo dei campi di Geng North (North Ganal Psc) e Gehem (Rapak Psc), oltre che a un’estensione di 20 anni delle licenze Idd denominate Ganal e Rapak e il closing della cessione della controllata nigeriana Naoc. Eni beneficia inoltre della ripresa dei corsi del greggio. In coda, il lusso con Brunello Cucinelli (-0,99%),
Ancora debole il dollaro: l’euro scambia con la divisa Usa a 1,1186 (da 1,1108 ieri in chiusura), vicino ai massimi di fine 2023. Lo yen incrocia l’euro a 162,09 (da 162,25) e il biglietto verde a 144,84 (da 146,06).
Corre il petrolio, con il Wti a 74,78 dollari (+2,4%) e il Brent a 78,93 dollari (+2,2%). In aumento del 2,2% anche il gas ad Amsterdam a 37,4 euro al MWh. In rialzo il prezzo dell’oro, con il contratto spot a 2.515 dollari l’oncia (+1,2%) e il future a 2.552 (+1,4%).