Genova sta lavorando alla creazione di un Consorzio per realizzare il progetto Ge-Dix, acronimo di Genova data internet exchange. La città come punto di interscambio di dati per i provider di servizi internet.
Lo ha annunciato Luca Beltramino, chief data center officer di RaiWay e ambasciatore di Genova nel mondo alla Genova Smart Week, collegandolo all’approdo di ben tre cavi sottomarini in Liguria (uno a Savona e due a Genova) nei prossimi anni.
Beltramino ha fatto un esempio per far capire la situazione attuale: «Immaginate che per andare da Principe a Brignole in auto il navigatore satellitare ci faccia passare da Milano. Questo è ciò che succede oggi con i dati: per raggiungere Cipressa oggi si passa da Milano e Torino, addirittura per arrivare a Seborga addirittura si passa da Milano, Torino e Marsiglia».
I vantaggi di evitare questa situazione sono evidenti secondo Beltramino: larghezza di banda, sicurezza, rapido scambio internazionale di dati e minore latenza. «La maggior parte delle città europee hanno Internet Exchange Point perché riducono la congestione della rete e migliorano l’efficienza di routing».
L’esempio di cosa sia successo a Marsiglia in 5 anni, con la città che è diventata uno dei 10 nodi di traffico internet a livello mondiale, è lampante: sono stati attratti operatori di telecomunicazione, piattaforme di distribuzione dei contenuti come Netflix, social network e operatori cloud. Si è creato l’effetto network: reti attirano altre reti.
Giuseppe Sini, head of international business unit di Retelit, gruppo attivo nel settore delle telecomunicazioni, della fibra ottica e dei data center conferma: «Le città in cui arrivano i cavi sottomarini diventano poi punti di attrazione per l’investimento di tante altre infrastrutture di rete, data center neutrali che ospitano gli internet exchange, internet providers, cloud provider. Il nostro obiettivo è riportare il traffico nel Mediterraneo, dopo il successo di Marsiglia». Il progetto Liguria Landing Platform di Retelit si occupa di infrastrutture critiche che riguardano flussi di dati di importanza fondamentale e di grande valore, che come sottolinea Sini, porta due tipi di vantaggi: «Oltre a quello economico, c’è quello del controllo del dato, che è strategico anche in chiave di posizionamento geopolitico. Per rendere la Liguria attrattiva sarà importante un investimento infrastrutturale per l’approdo a Genova, rendendo la possibilità di ospitare un cavo sottomarino e garantendo la sua protezione da eventuali attacchi».
«Succederà così anche da noi – è convinto Beltramino − Genova diventerà parte dell’ecosistema internet. Si verificherà una riduzione della congestione delle reti, una riduzione dei costi, una minor latenza, creando nuovi investimenti, e pil». Per la creazione del data internet exchange point si sta creando un consorzio che comprende, tra gli altri BBBel, Fastweb, Tim, Liguria Digitale, con il patrocinio del Comune di Genova e l’ok di Regione Liguria e Università di Genova.
Il team è già attivo: «Speriamo di creare ufficialmente il Consorzio entro fine anno o nel primo trimestre 2022 – afferma Beltramino – con set up e lancio commerciale entro i primi sei mesi e la startup del business, che è senza scopo di lucro, ma unicamente in funzione della città, nel terzo trimestre 2022».
Sempre nel 2022, intanto, Sparkle (azienda della galassia Tim) completerà la tratta tirrenica del Blue & Raman Submarine Cable System, che parte da Genova, attraversa il Tirreno e raggiunge Palermo per poi proseguire sino a Mumbay. Enrico Maria Bagnasco (chief technology officer dell’azienda) spiega: «Un trasporto di 20 fibre ottiche, oltre 400 terabyte in un sistema open. Altri cavi passano a Ovest di Sardegna e Corsica, invece noi attraversiamo il Tirreno, oltre che passare nello stretto di Messina. Altro vantaggio è che saltiamo il Canale di Suez: transitando per Israele e la Giordania». A Genova la posa avverrà alla fine della prossima estate. Poi il cavo proseguirà verso Milano e il Nord Europa con due rotte distinte. Bagnasco evidenzia che Genova non diventa solo un punto di atterraggio, ma un’alternativa europea al polo di Marsiglia, che ospita un accumulo tale di cavi sottomarini da diventare critico. La tubazione per raccogliere i cavi sarà sistemata in zona Fiera entro giugno dell’anno prossimo. L’hub di questo cavo sarà al Lagaccio: un data center di media potenza.