Il venti di marzo è il termine entro il quale il Pd genovese punta a individuare un candidato unitario per l’elezione del sindaco del capoluogo ligure. È quanto emerge dalla riunione che la direzione provinciale del Pd ha tenuto ieri sera nella sede genovese di via Maragliano.
Intanto la data delle elezioni si avvicina e il trascorrere del tempo rende sempre meno agevole organizzare le primarie. «Ma non è per questo motivo – dichiara a BizJournal Liguria il segretario proviciale Alessandro Terrile – che intendiamo arrivare a una candidatura unitaria. Le primarie, per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, si possono ancora fare. Una candidatura unitaria è auspicabile specialmente nella situazione attuale, che si è fatta ancora più complessa rispetto al passato, anche per la fuoriuscita di D’Alema e degli altri dal partito. Inoltre l’avvicinarsi del congresso rischia di trasformare le primarie in una specie di evento precongressuale. Meglio trovare un candidato su cui tutti possano convergere. E meglio trovarlo entro il 20 di marzo, prima che inizi la discussione nei circoli in vista del congresso».
Una convergenza unitaria non è comunque prevedibile a brevissimo termine. Ieri sera, in direzione provinciale, l’ex segretario regionale Giovanni Lunardon e il leader dell’area renziana Pippo Rossetti hanno avuto un acceso confronto. Alle critiche dei renziani sul fatto che la segreteria non ha ancora individuato candidatura, alleanze e programma, Lunardon ha osservato che i renziani, se in disaccordo, avrebbero dovuto ritirarsi dalla segreteria. In effetti, i sondaggi presso i possibili alleati sono stati condotti da Terrile insieme al renziano Michele Malfatti.
I supporter dell’ex segretario nazionale si erano riuniti in via Maragliano prima della direzione provinciale. La loro stessa area è articolata in diverse correnti, da cui stanno emergendo al momento tre candidature, quelle di Manuela Arata, Simone Regazzoni ed Emanuele Piazza. Consapevoli del fatto di non potersi dividere, è prevedibile che i renziani, se chiamati a formulare una loro proposta, alla fine indichino una nome (o un “ticket”).
Una loro candidatura, però, considerati i rapporti di forza, potrebbe delinearsi più che come proposta rivolta a tutto il partito come reazione a a una figura “unitaria” non gradita. I renziani ritengono che Luca Borzani e Gianni Crivello, di cui si è parlato nelle settimane scorse, non intendano candidarsi e siano quindi fuori gioco. Dei nomi emersi finora rimane quello di Mario Tullo: su di lui i seguaci di Renzi promettono rottura. Se il candidato sarà Tullo si andrà alle primarie. Bisogna vedere se Terrile ha altre frecce nella sua faretra. Nei prossimi giorni lo sapremo.




























