Trasporti ma non solo, turismo e altri sono gli ambiti in cui Liguria e Piemonte possono collaborare e integrarsi, puntando su ambiti specifici anche in assenza – o in attesa – di una fusione amministrativa di ardua realizzazione come quella indicata con il termine “Limonte”. Sono indicazioni espresse dal direttore di Confindustria Alessandria, Fabrizio Riva.

«Senza dubbio – dichiara Fabrizio Riva a Liguria Business Journal – Liguria e Piemonte sono due territori che si integrano e direi che le maggiori potenzialità sono in primo luogo nei trasporti. La struttura logistico-portuale ligure, di Genova e Savona, non può che avere ripercussioni sul basso Piemonte e, viceversa, la pianura piemontese è strategica per le attività liguri. È un fatto fisico evidente, quando vado all’aeroporto di Genova vedo container accatastati su una colina, credo per ragioni di spazio. E del resto è dagli anni Sessanta che aziende genovesi si spostano in basso Piemonte proprio per ragioni di spazio, pensiamo a Sutter o all’ex Saiwa ma ce ne sono tanta altre. La più recente è Boero. D’altra parte – sottolinea Riva – una rete logistica efficiente che dalla pianura padana arrivi ai porti liguri via ferro o via gomma e prosegua via nave verso mercati stranieri è indispensabile per il sistema economico piemontese che punta a essere presente all’estero. Bisogna fare rete, in Piemonte e tra Piemonte e Liguria».
«Ma infrastrutture, logistica e trasporti – precisa il direttore di Confindustria Alessandria – non sono certo l’unico settore in cui le due regioni confinanti possono integrarsi e collaborare. Pensiamo soltanto all’outlet di Serravalle, che accoglie i croceristi sbarcato in Liguria. Nel turismo la collaborazione può andare oltre, si tratta di due territori contigui che offrono risorse complementari, come il mare, la campagna e la montagna, con prodotti del territorio di grande pregio».
Per quanto riguarda il cosiddetto Limonte, secondo il direttore di Confindustria Alessandria «l’integrazione o addirittura la fusione non sono facili da realizzare, pensiamo – dice Riva – al processo necessario a sostituire le vecchie strutture amministrative. Intanto si possono trovare forme di collaborazione estemporanee, puntate su singoli problemi o ambiti. Mi sembra un modo realistico di intensificare la collaborazione e arrivare a dei risultati. Perché questo conta: i risultati, non i convegni, di convegni ne abbiamo fatto abbastanza».
Confindustria Alessandria ha sperimentato di recente la difficoltà di andare verso l’integrazione tra strutture separate, superando vecchie logiche. Nei giorni scorsi l’associazione alessandrina ha preso atto che il percorso di aggregazione con Confindustria Cuneo non era andato a buon fine. Alessandria è pronta però a fare squadra con Novara e Vercelli. Il nuovo percorso aggregativo è stato approvato dall’assemblea generale che si è svolta in forma privata. C’è stato anche il sì degli industriali di Novara per arrivare alla costituzione di “Confindustria Territoriale Piemonte Orientale”, manca ora l’ok di Confindustria Vercelli Valsesia che voterà la proposta durante l’assemblea in programma il prossimo 14 luglio.