Una ripresa moderata, con segnali positivi da alcuni settori mentre altri sono ancora lontani da una crescita che dia un impulso definitivo all’economia ligure. Investimenti delle imprese ancora scarsi, bene il turismo, male l’edilizia se si vuole semplificare. Torna a movimentarsi il mercato immobiliare e di conseguenza anche i mutui. Sono i dati emersi dall’aggiornamento congiunturale sull’economia ligure della Banca d’Italia. «Gli ordini e le vendite delle imprese industriali sono aumentati. Le aspettative sono improntate a un ulteriore miglioramento della domanda, ma anche connotate da un’accentuata variabilità – spiega il direttore della sede genovese Mario Venturi – pesa l’incertezza sulla prevedibile evoluzione del contesto macroeconomico, unita agli elevati margini ancora inutilizzati della capacità produttiva: nel 2016 gli investimenti fissi delle aziende industriali non dovrebbero discostarsi dai livelli contenuti dell’anno precedente, tuttavia pare che nel 2017 i segnali siano più confortanti».
Il sondaggio congiunturale ha riguardato 200 imprese di cui 130 nel manifatturiero (con almeno 20 addetti), che rappresentano il 60% dell’occupazione complessiva.
A differenza dell’Italia in Liguria l’occupazione non cresce più del pil «manca quell’incremento dell’occupazione dipendente – sottolinea Alessandro Fabbrini, dell’ufficio analisi e ricerca – decisivo, perché nel frattempo l’occupazione indipendente è calata, perché l’anno scorso aveva registrato una forte ascesa». Le partite iva solitamente riguardano settori “soft” e a minore intensità di capitale, come il turismo, che comunque è uno degli ambiti in cui la Liguria sta crescendo, anche a causa degli eventi di politica internazionale che hanno frenato le vacanze in luoghi prima molto gettonati, ma ora considerati a rischio terrorismo.
Mercato del lavoro
A fronte della stabilità occupazionale, la partecipazione al mercato del lavoro è stata sospinta dall’aumento delle persone in cerca di occupazione (11,2%), al quale hanno contribuito in particolare quelle senza precedente esperienza lavorativa; il tasso di disoccupazione si è così portato dal 9,2 al 10,7%. Grandi cambiamenti anche nelle ore autorizzate di cassa integrazione guadagni, visto che l’ordinaria e in deroga si sono dimezzate a causa dei cambi normativi e dell’imminente esaurimento di quella in deroga, mentre gli interventi straordinari sono sostanzialmente stabili (-3,1%).
Esportazioni
Nel primo semestre del 2016 le esportazioni sono rimaste invariate rispetto al 2015, pesano i prodotti petroliferi raffinati, mentre la cantieristica navale ha registrato un risultato positivo. Bene i prodotti agricoli e alimentari, i prodotti chimici e gli apparecchi elettrici.
I settori in crisi e quelli in ascesa
L’edilizia è rimasta debole, «tuttavia la speranza è che i bandi regionali pubblicati sulle opere infrastrutturali – dice Venturi – uniti alla crescita sensibile delle compravendite immobiliari che hanno registrato un +28,4%, possano servire per il rilancio del settore».
Il saldo del commercio è ancora negativo, con una diminuzione del numero delle imprese attive, male anche i trasporti, con il calo dei traffici mercantili sia per le rinfuse liquide e solide, sia per le merci varie, sia per i container, quest’ultimo dato in controtendenza con i porti spagnoli del Mediterraneo e quelli del Nord Europa (trascinati in basso dai cali a Savona e La Spezia), stabili i passeggeri (in aumento quelli dei traghetti), -8,4% i passeggeri movimentati all’Aeroporto di Genova. Ad aumentare è il traffico di mezzi pesanti sulle autostrade (+3,9%).
I primi dati provvisori sul turismo vedono una crescita del 5,8% per quanto riguarda le presenze (stranieri +8,6%, italiani 4,1%), in misura maggiore nelle province della Spezia (+11,6%) e Genova (+7,8%), seguite da Savona (+4,8%) e Imperia (+1,4%).
Migliora la qualità del credito
Nei primi sei mesi del 2016 sono tornati ad aumentare i prestiti bancari al settore privato non finanziario ligure. Aumentate le richieste di finanziamento da parte delle famiglie, non solo per i mutui già citati, ma anche per il credito al consumo. Segnali positivi dalle sofferenze bancarie, che si sono stabilizzate al 2,5%,:mentre il dato per le imprese è sceso al 3,4%, quello per le famiglie è aumentato all’1,4%, al di sotto delle medie nazionali. Le costruzioni restano il comparto a maggiore rischiosità. A fine giugno le partite deteriorate complessive rappresentavano il 25,9% dei prestiti totali.
L’economia della Liguria, documento integrale