Piazza Affari ha chiuso in forte calo una seduta sempre negativa, caratterizzata dal cattivo andamento degli energetici, penalizzati dal calo del prezzo del petrolio, e soprattutto dei bancari, colpiti dalle vendite in seguito a numerose trimestrali in rosso. Diversi titoli bancari durante la seduta sono stati sospesi per volatilità d’asta. L’indice Ftse Mib ha chiuso in perdita dell’1,32% a 17.698 punti, dopo aver toccato nel corso di giornata un minimo a quota 17.509, Ftse Italia All-Share ha terminato a 19.373,03 (-1,16)
Il Banco Popolare ha chiuso in calo del 9% a 4,4 euro, dopo avere toccato in corso di seduta il minimo storico di 4,064 euro. Molto male anche Bpm (-6,3%), debole Unicredit che ha ceduto 3,7% finale. La trimestrale negativa, come preannunciato dallo stesso a.d. Francesco Saviotti, e l’attesa per le condizioni dell’aumento di capitale da 1 miliardo hanno affondato le azioni del gruppo veronese che ha trainato al ribasso anche la promessa sposa Bpm.
Male anche Intesa Sanpaolo -1,66%, Carige -0,83, Credito Valtellinese -7,48%. Tra gli assicurativi Generali -1,06%, mentre Mediobanca è andata controcorrente (+1,7% a 6,4 euro) grazie all’approvazione di una trimestrale superiore alle attese.
Negativi anche gli energetici: A2A -1,14%, Enel -0,35%, Eni -1,03%.
Esiti diversi tra gli industriali: Fiat Chrysler -1,47%, Finmeccanica +3,76%, Ferrari -0,47%.
Telecom Italia ha perso il 2,36% chiudendo a quota 0,8470 euro per azione. Mediaset è calata (-4,9%) all’indomani dei conti.
Londra ha concluso con un rialzo dello 0,1%, in calo contenuto Francoforte (-0,7%) e Parigi (-0,8%).
Corre il petrolio a 45,89 dollari al barile (+2,7%) il Wti giugno
In indebolimento il dollaro. Il cambio euro/dollaro torna sopra 1,14 a 1,1433 da 1,1391 dollari ieri. Euro/yen a 124,21 da 124,29 yen, dollaro/yen a 108,65 da 109,11.