Una scuola sempre più precaria e con poche immissioni in ruolo di personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario. La denuncia arriva da Flc Cgil Liguria secondo cui, a livello regionale, per il personale docente sono 1.299 i posti autorizzati a ruolo a fronte di disponibilità di gran lunga superiore: 1.390 posti di scuola comune, 703 posti di sostegno e 273 i posti autorizzati per i ruoli degli Ata distribuiti tra le varie tipologie professionali, nonostante per questi siano 798 i posti vacanti.
«L’esiguità dei posti è particolarmente critica sul sostegno agli alunni disabili − commenta il segretario generale Flc Cgil Liguria Mario Lugaro −, criticità ormai atavica e che impone un impegno straordinario del Ministero: invece di proporre false aspettative e soluzioni, come la conferma del supplente su richiesta delle famiglie (senza che il supplente abbia la possibilità di venire stabilizzato) e la istituzione di percorsi di specializzazione affidati all’Istituto nazionale di documentazione innovazione e ricerca educativa (meno approfonditi di quelli universitari)».
«Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza che come ogni anno puntualmente si ripete e si aggrava per l’incapacità di adottare meccanismi di reclutamento tempestivi, certi e rispettosi degli aventi diritto. Chi ne subirà le conseguenze non sarà solo il personale ma anche gli studenti dei vari ordini di scuola a cui non potrà essere garantita la continuità didattica».
«La scuola pubblica − dice Lugaro − è di fronte ai soliti problemi, strutturali e persistenti, ai quali quest’anno si aggiungeranno nuove e ulteriori complicazioni: poiché molti dei concorsi banditi lo scorso inverno sono ancora in alto mare e finiranno se va bene in autunno inoltrato, all’avvio delle lezioni le cattedre senza titolare saranno provvisoriamente coperte da docenti supplenti, ma questi, via via che i concorsi termineranno, saranno mandati a casa per fare posto ai vincitori di concorso. Così il rischio è l’avvio di un anno scolastico in affanno, con avvicendamenti e sostituzioni “in corsa”, con l’effetto di moltiplicare il disorientamento degli studenti e il disagio dei lavoratori».
«A farne le spese sicuramente migliaia di studenti e famiglie, condannati all’ennesimo valzer di cattedre di inizio anno, ma anche migliaia di precari, che continuano a non vedere soddisfatte le legittime aspettative lavorative e di vita: prepariamoci ad assistere al solito inizio d’anno caotico» conclude il segretario generale.