Il mondo delle professioni in Italia sconta una storica preponderanza della presenza maschile, ma negli ultimi anni la componente femminile sta guadagnando costantemente terreno. La capacità delle donne di avere successo in campi da cui un tempo erano escluse contribuisce in maniera determinante a questa crescita, in particolare nel mondo della consulenza finanziaria. Nella relazione annuale dell’Ocf al 31 dicembre 2022, emerge infatti che le professioniste iscritte nella sezione dei consulenti finanziari abilitati sono 11.496, il 22,3% del totale, evidenziando un costante aumento rispetto al 21,7% del 2020 e al 22,1% del 2021.
Per una realtà di primo piano del settore, Fineco, la Liguria costituisce una delle avanguardie della tendenza nazionale: oltre un quarto dei consulenti finanziari sul territorio sono infatti donne, dato che la loro presenza raggiunge il 26%. La banca ha inserito il graduale superamento del cosiddetto “divario di genere” o “gender gap” tra i propri obiettivi strategici, nell’ottica di valorizzare quelle competenze analitiche, di gestione del rischio e soprattutto di relazione e ascolto che le consulenti possono offrire. Competenze che, come dimostrano diverse ricerche, conferiscono alle donne una particolare attitudine all’esercizio di questa professione, dovuta alla loro miglior connessione emotiva e alla maggior comprensione delle esigenze dei clienti.
Tra questi studi, una ricerca del 2022 dell’Università di Cambridge, coordinata dallo psicologo e neuroscienziato David Greenberg, ha esaminato la capacità di riconoscere le emozioni guardando negli occhi le persone in un campione di più di 300 mila uomini e donne. L’abilità di leggere gli stati d’animo altrui è risultata più evidente nelle donne rispetto agli uomini, con un particolare aumento durante l’adolescenza e una riduzione con l’avanzare dell’età.
Eppure, la percentuale di donne che esercitano la professione in posizioni di leadership è ancora limitata, a parità di competenze rispetto ai colleghi uomini e nonostante la possibilità offerta dalla professione di sostenere un ottimo equilibrio tra lavoro e vita personale.
«Dal nostro punto di vista, il percorso per arrivare a una reale parità non può che partire dalle opportunità di accesso alla professione, e per questa ragione Fineco migliora costantemente i propri programmi per favorire l’ingresso e la crescita professionale delle donne nel nostro settore – spiega Claudio Dellepiane, area manager di Fineco per la Liguria – . L’obiettivo è creare un ambiente di lavoro in cui tutti i talenti possano esprimersi al meglio, contribuendo alla soddisfazione dei nostri clienti. Da questo punto di vista, la nostra esperienza può confermare pienamente i risultati della ricerca di Greenberg: in Liguria c’è stato non solo un incremento rispetto alla media nel numero di donne consulenti, ma anche un progresso nelle loro performance e nel gradimento da parte della clientela. La ragione è che le consulenti donne hanno apportato un rilevante valore aggiunto attraverso la capacità di comprendere le esigenze dei clienti in modo approfondito, grazie a una forte sensibilità nel comprendere aspetti, o anche dinamiche famigliari, talvolta trascurati».
«L’impegno per aumentare la presenza di consulenti donne – conclude Dellepiane – non è quindi una scelta di tipo etico: promuovere l’inclusione delle donne nel settore finanziario rappresenta piuttosto un investimento strategico, perfettamente coerente con la ricerca di innovazione e soddisfazione del cliente, ed è il frutto di una cultura aziendale più equa e inclusiva. Siamo orgogliosi di dimostrare ancora una volta una spiccata propensione per una visione moderna del mondo finanziario, che si realizza anche nelle nostre iniziative per l’ampliamento della Rete di consulenza».
(Nella foto di apertura Sarah Strufaldi, consulente finanziario FinecoBank).