Perché Genova possa uscire dalla crisi sono necessarie competenza e capacità decisionale, ma senza rapidità il rischio è che rimanga tutto nelle intenzioni. A Genova non c’è più tempo per aspettare. Parole del presidente di Confindustria Genova Giuseppe Zampini all’assemblea pubblica dell’associazione, ospitata a Palazzo Ducale. Il tema di quest’anno è “#Genovadoveandiamo Le ragioni per venire, le ragioni per restare“.
Zampini chiede alle istituzioni maggiore ascolto: «Le decisioni e la competenza dovrebbero viaggiare insieme anche contro gli interessi del proprio bacino elettorale. Cambiare idea ha determinato la situazione di crisi nel nostro Paese». Su dove stia andando Genova non ci sono risposte univoche, afferma Zampini, che ha chiesto una maggiore spinta corale e uno sforzo comune per far uscire tutte le competenze.
Zampini si appella anche ai sindacati: «Occorre che cambino approccio nei confronti delle imprese. Le critiche non sono accettabili quando ci sono difficoltà operative, visto che sono proprio le imprese a fare la ricchezza del territorio».
Il presidente di Confindustria Genova sottolinea: «Ci sono diverse azioni in corso: l’amministazione comunale sta dando attenzione al mondo del lavoro e allo sviluppo, la Regione ha varato una legge per la crescita in cui si sono spunti positivi. C’è il governo, poi, che con la riforma dei porti affronta un tema delicato e rilevante per la città. Queste sono tutte azioni positive ma devono accompagnarsi a una maggiore velocità di decisione, senza cui l’efficienza viene meno».
«Nell’assemblea 2014 – aggiunge Enrico Botte, presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Genova – avevamo ragionato sulle ragioni del fallimento, oggi pensiamo al futuro, bisogna ragionare su Genova come nodo internazionale e questo aspetto non può prescindere dal porto, la seconda chiave è l’innovazione e come Gruppo Giovani stiamo lavorando per favorire la nascita di nuove imprese, la terza è il bello, la nostra città ha tutte le carte in regola per essere un punto di forza del made in Italy».
All’assemblea di Confindustria l’ospite era il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, che si è soffermato molto sulle questioni della portualità e sulle potenzialità di Genova e Savona insieme come uno scalo all’altezza dei grandi porti europei.
Dal punto di vista dei trasporti Delrio si è impegnato ad aprire una discussione sul trasporto regionale il prossimo anno, visto che il 60% dei passeggeri viaggia su trasporto regionale: «Abbiamo continuato a prorogare il contratto di servizio con Trenitalia. È colpa nostra. Mi prendo l’impegno di fare un discussione su questo tema il prossimo anno».
Il ministro ha anche affrontato il capitolo nautica: «Genova è la città che più guadagna dall’economia del mare e che ne ha fatto il centro della propria economia. Queste sfide si vincono solo se si è uniti e si fa sistema». Il riferimento è alla scissione avvenuta all’interno di Ucina e alla creazione di Nautica Italiana, in cui sono confluiti grandi marchi come Azimut e Ferretti.
Ospite anche il sindaco Marco Doria, che ha parlato in modo fitto con Delrio, chiedendo lo sblocco del patto di stabilità per i Comuni colpiti dall’alluvione: «Mi ha risposto che ci stanno lavorando, è la speranza di tutti, perché dopo la copertura delle somme urgenze non c’è davvero più margine».



























