«Ancora una volta viene proposta una soluzione irrealizzabile per la gestione del sovraffollamento nei pronto soccorso e del picco influenzale: “30 posti letto immediatamente disponibili e ulteriori 120 a breve termine“. Tale dichiarazione, rilasciata dall’Assessore, solleva legittimi interrogativi dove reperire il personale sanitario indispensabile per garantire l’operatività di questi nuovi posti letto. È infatti oggettivamente riconosciuta da tutti la cronica e drammatica carenza di personale infermieristico, di operatori socio-sanitari, tecnici sanitari e medici. Carenza che affligge ormai da troppi anni le strutture ospedaliere, una situazione pesantissima che ha già comportato una riduzione della capacità ricettiva in diverse realtà. Continuiamo a non intravedere soluzioni strutturali e concrete, bensì comunicazioni di natura populistica e di facciata». A dirlo è Marco Vannucci, segretario generale Uil Fpl Genova.
«Le preoccupazioni – aggiunge – si acuiscono se, oltre alle numerose incognite legate all’ambiziosa quanto di difficile attuazione riforma del Ssr, caratterizzata da tempistiche irrealistiche, consideriamo anche le problematiche connesse al picco influenzale imminente, emergenza che si ripropone ogni anno e che si dovrà nuovamente affrontare in una situazione di totale impreparazione sotto ogni aspetto, con personale sempre più esausto e privo di prospettive. La richiesta di aumento dei posti letto nei reparti, nelle intenzioni dedicati per dare sollievo al prevedibile assalto ai PS già quotidianamente affollati, non farà altro che peggiorare le condizioni e i carichi di lavoro non più tollerabili a scapito della sicurezza e delle responsabilità professionali, che aumenteranno inevitabilmente, penalizzando utenza e un personale carente, stremato e umiliato dal punto di vista del riconoscimento professionale».
«Urgono interventi efficaci e risolutivi che, da un lato, regolino gli accessi, anche attraverso la presa in carico delle cronicità a domicilio, e dall’altro consentano dimissioni protette post-ricovero per i pazienti fragili che, sebbene dimissibili, permangono ricoverati in attesa di una sistemazione adeguata e sicura. Si fa riferimento – conclude Vannucci – alla tanto decantata, ma mai realizzata, integrazione ospedale-territorio, che anzi con la nuova riforma rischia di essere definitivamente affossata a danno dei pazienti».

























