«I tagli al finanziamento dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova sono un colpo grave e illogico non solo per la Liguria, ma per l’intero Paese. L’Iit è un’eccellenza della ricerca applicata, un centro che proietta Genova e l’Italia nel futuro dell’innovazione, della robotica e dell’intelligenza artificiale. Colpirlo significa indebolire la nostra capacità di competere e innovare. La riduzione dei fondi da 100 a 85 milioni di euro, potrebbe portare alla perdita di oltre 200 ricercatori altamente qualificati, pari al 15% del personale dell’Istituto». Così il consigliere regionale del Partito Democratico, Simone D’Angelo, che ha presentato un ordine del giorno in consiglio regionale per impegnare la giunta a difendere l’Istituto Italiano di Tecnologia e a chiedere al governo di ripristinare integralmente i finanziamenti tagliati nella manovra.
Questa mattina l’audizione del direttore dell’Iit Giorgio Metta in commissione Bilancio al Senato dove si sta preparando la legge di Bilancio.
«Questa destra invece di investire nella conoscenza, nella ricerca e nelle competenze strategiche per lo sviluppo del Paese sceglie di tagliare su uno dei pochi veri fiori all’occhiello dell’Italia. È una scelta miope, che penalizza il lavoro di centinaia di ricercatrici e ricercatori e che rischia di allontanare da Genova i migliori talenti», dice D’Angelo.
«La Liguria deve essere in prima linea nella difesa dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Difendere l’Iit significa difendere il futuro dei nostri giovani, dell’innovazione e di un modello di sviluppo fondato sulla conoscenza e sul lavoro di qualità».
Compatti anche i parlamentari Pd Lorenzo Basso, Valentina Ghio, Alberto Pandolfo e Luca Pastorino. «I tagli del governo all’istituto Italiano di Tecnologia con headquarter a Genova sono incomprensibili – scrivono – a dimostrazione di una visione miope e illogica. In questo modo si indebolisce uno dei fiori all’occhiello della ricerca tecnologica e scientifica italiana. Con il rischio di colpire non solo lo sviluppo di progetti innovativi, ma anche il futuro delle centinaia e centinaia di giovani che lavorano e collaborano con l’Iit. Ancora una volta questo governo si dimostra inadeguato e invece di investire sulla ricerca e lo sviluppo, settore grandemente sottofinanziato nel nostro Paese, decide di tagliare rischiando di colpire un istituto che oggi vanta oltre 1900 ricercatori altamente qualificati e una realtà diffusa in tutta Italia con 14 centri e più di 80 unità di ricerca. Metteremo in campo ogni iniziativa parlamentare possibile per modificare questa scelta scellerata che riduce risorse e penalizza uno dei pochi punti di riferimento italiani a livello internazionale nel settore della ricerca e dell’innovazione».
Sulla questione si esprime anche la sindaca di Genova Silvia Salis: «Tagliare i fondi alla ricerca significa tagliare il futuro del Paese. Chiedo a governo e Parlamento di rivedere la decisione di tagliare di 15 milioni i fondi per l’Istituto italiano di tecnologia, che comporterebbe il rischio di una riduzione di circa il 15% del personale e la perdita di quasi 300 ricercatori altamente qualificati. Mercoledì, assieme al direttore Metta e all’assessora Rita Bruzzone, sarò in visita alla sede di Morego per mostrare la totale vicinanza dell’amministrazione comunale all’Istituto italiano di tecnologia, un fiore all’occhiello non solo della nostra città, ma di tutto il Paese».



























