Stop all’installazione dei cassonetti bilaterali a Genova. Lo ha dichiarato l’assessora all’Ambiente Silvia Pericu rispondendo in consiglio comunale a un’interrogazione di Lorenzo Garzarelli (Avs).
«Il progetto di sistema integrato per la raccolta dei rifiuti, presentato nel marzo 2022 − spiega Pericu − prevedeva l’installazione di cassonetti bilaterali sugli assi della media e grande viabilità della città di Genova. Si trattava di una installazione massiva, 26 mila. Oggi siamo a 5.400 installati. Lo scopo di questo sistema era raggiungere nel tempo una buona percentuale di raccolta differenziata e quindi adeguare la città a quello che è l’obiettivo del 2027, ovvero il 65% di raccolta. L’aumento di raccolta c’è stato, dal 2022 a oggi grosso modo di un 3% l’anno: nel 2022 era al 43% e oggi ci avviciniamo intorno al 53% che comunque è una percentuale ancora molto bassa».
Pericu parla dei costi del progetto: «Nel 2022 sono stati spesi 6,6 milioni di euro, nel 2023 7,7 e nel 2024 2,3 milioni, ma solo per i cassonetti. Nel conto non sono inseriti i costi per i mezzi che servono per la raccolta. In totale si arriva a un investimento totale di 30 milioni di euro. Possiamo dire che abbiamo avuto un miglioramento della raccolta differenziata, ma abbiamo investito in un progetto molto costoso, che non ha avuto una fase di sperimentazione, e non ha permesso nessuna modifica, con il risultato che questi bilaterali oggi non vengono sfruttati nelle loro potenzialità».
In origine questi cassonetti avrebbero dovuto servire per l’evoluzione verso la tariffazione puntuale della Tari (o almeno così erano stati presentati): ogni utente avrebbe dovuto essere dotato di un tesserino di riconoscimento per aprire il cassonetto e così pagare a seconda di quanto conferito. Questa fase non è mai stata raggiunta.
La questione era già stata affrontata da Amiu e il presidente Giovanni Battista Raggi aveva lasciato intendere che il progetto non sarebbe mai stato esteso a Ponente.


























