La funivia del Lagaccio continua a essere un tema caldo a Genova: richieste di confronti tra i vari gruppi di maggioranza e proposte diverse da parte delle varie aree politiche e dei comitati.
La sindaca di Genova Silvia Salis, a margine della presentazione della tappa genovese di Ocean Race Europe commenta: «Non ho nessun problema a prendere posizioni anche forti e importanti su temi scottanti come è stata la questione dello Skymetro. Bisogna sempre considerare che esistono progetti e fasi di avanzamento differenti. La funivia è una fase di avanzamento che ci impone di presentare un’alternativa. Noi stiamo studiando questo, ve l’abbiamo detto anche nei giorni scorsi. Abbiamo fatto una promessa che non sorvolerà il Lagaccio e questo non succederà e stiamo studiando un progetto alternativo, ma un progetto alternativo che deve diventare effettivo e deve diventare un servizio per tutta la città, per i Forti, per i turisti, ma anche per tutta la cittadinanza. Questo è il mio obiettivo e l’obiettivo della giunta».
Sulle ipotesi da parte della coalizioni e persone che provano a trovare soluzioni alternative dice: «A me e alla giunta spetta poi il compito finale di trovare una soluzione applicabile e che possa essere messa a terra. Ed è proprio per questo che non faccio nessuna fuga in avanti annunciando cose che sono ancora in fase di studio. Perché qualsiasi fuga in avanti intanto indebolisce lo studio e il progetto che stiamo facendo, per cui la differenza tra avere la responsabilità di governare una città e quella di poter fare delle ipotesi, dare dei suggerimenti, è quella appunto della sicurezza che devo avere quando proporrò poi una proposta finale».
Il Pd in questi giorni ha proposto un dirottamento dei fondi su un altro progetto, quello della funicolare per gli Erzelli. Salis frena: «È un’ipotesi molto complessa perché richiede innanzitutto lo spostamento di fondi da un ministero all’altro e questa è la prima complessità, che non è assolutamente da sottovalutare. In più erano dei fondi destinati ai forti, alla loro valorizzazione, e al percorso di avvicinamento e di arrivo ai forti, quindi questa è un’altra complessità. Chi ha responsabilità di governo deve anche poi tenere conto della complessità non solo politica, ma anche burocratica di portare avanti una soluzione che sia sostenibile e realizzabile fino in fondo».