Il Senato nella seduta di ieri, 23 luglio, ha approvato il decreto ex Ilva confermando la fiducia chiesta dal Governo sul provvedimento: 98 i voti favorevoli, 67 i contrari e 2 le astensioni.
Il provvedimento introduce norme a sostegno dei comparti produttivi e per garantire la continuità produttiva e la sicurezza degli stabilimenti ex Ilva prevede un finanziamento fino a 200 milioni di euro per il 2025.
Il decreto ex Ilva passa ora alla Camera per essere convertito in legge, la previsione è che venga approvato entro il 25 agosto.
«È prevalsa la responsabilità. Ora aspettiamo la scelta di Taranto – ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ripreso da Radiocor. Alla fine del mese è in programma un incontro al Mimit in cui gli enti locali saranno chiamati ad approvare o meno il piano di decarbonizzazione per il rilancio dello stabilimento di Taranto.
I Gruppi di opposizione hanno concordato su una valutazione fortemente critica del dl, privo di una visione strategica per il rilancio industriale del Paese. Hanno denunciato l’ennesimo intervento tampone sull’ex Ilva, incapace di dare risposte certe ai lavoratori e alla città di Taranto: il provvedimento, pur parlando di transizione e decarbonizzazione, appare incoerente con gli obiettivi di sostenibilità, riducendo il tutto a mere dichiarazioni di principio. Hanno quindi chiesto interventi strutturali sugli ammortizzatori sociali, misure di tutela universali e una vera politica industriale che tenga insieme occupazione, salute e ambiente.
«Siamo al ricatto, da parte del Governo, sulla firma di una bozza di Accordo di programma che è stato giudicato inaccettabile dagli stessi enti locali di ogni colore politico», ha dichiarato Francesco Boccia del Partito democratico.
Nel dettaglio, come detto, il decreto introduce un finanziamento statale fino a 200 milioni di euro per il 2025, risorse che saranno utilizzate per interventi urgenti di messa in sicurezza e manutenzione degli impianti. Particolare attenzione dedicata agli investimenti infrastrutturali nell’area ex Ilva: saranno semplificate le procedure autorizzative per interventi superiori a 50 milioni di euro.
Infine, vengono stanziati 20 milioni di euro per una nuova tornata di integrazione salariale straordinaria, della durata massima di 6 mesi e non prorogabile.