Acrobatica e Reair di nuovo insieme, dopo l’intervento su Skyway Monte Bianco, questa volta a Milano dove, nei giorni scorsi, hanno eseguito alcuni lavori di pulizia delle vetrate e della facciata in muratura di Casa Boggi, in via Durini 28, nuova sede milanese del brand di moda. Le operazioni, durate oltre 30 giorni, sono state condotte da due squadre di Acrobatica che hanno utilizzato i prodotti Reair, rivestimenti innovativi che, attraverso il processo della fotocatalisi, sono in grado di abbattere i principali inquinanti atmosferici.
“I risultati mostrano che, a seguito del trattamento di un totale di 2.200 mq tra superfici in vetro e facciata opaca di Casa Boggi, si ottiene un abbattimento medio pari a circa 654 kg NOx/anno*, equivalente alla piantumazione di quasi 1.570 alberi di città, oltre a un migliore mantenimento della pulizia delle facciate”, spiegano le due società in una nota.
«Siamo orgogliosi di contribuire con la nostra tecnica a rendere più vivibili e sostenibili le città – ha commentato Anna Marras, ceo di EdiliziAcrobatica spa – Quello della sostenibilità, del resto, è un impegno che portiamo avanti da quando siamo nati 30 anni fa e che è legato al nostro know-how fondato sull’uso delle funi, consentendoci di realizzare lavori di ristrutturazione con rapidità e in piena sicurezza. Siamo certi che assieme a REair e ai suoi innovativi prodotti riusciremo a creare sempre più valore per l’ambiente e le persone».
«La partnership siglata con Acrobatica ha recentemente dato vita al fruttuoso intervento su Skyway Monte Bianco, l’applicazione sulle facciate di Casa Boggi a Milano del nostro coating fotocatalitico brevettato rappresenta un ulteriore passo avanti in questa collaborazione. Come realtà profondamente impegnata nello sviluppo di soluzioni all’avanguardia, Reair è orgogliosa di lavorare al fianco di un partner che condivide la nostra mission: migliorare le città, rendendole più vivibili e rispettose dell’ambiente», spiega Raffaella Moro, ceo & founder di Reair.
«In questo modo – dice – le metropoli divengono “foreste invisibili” dove le superfici degli edifici agiscono come alberi, disgregando gli inquinanti e purificando l’aria negli spazi urbani. Estendere questi interventi su larga scala aiuterebbe a democratizzare il processo di purificazione dell’aria, coinvolgendo tutti i cittadini nella salvaguardia del Pianeta e della propria salute».
* I dati sono stati quantificati partendo dalla velocità di degradazione relativa ai singoli prodotti applicati determinata con norma Uni En 16980/1 (ex norma 11484), considerando una attività fotocatalitica media di 8 ore/giorno (illuminazione solare media/giorno) per 365 giorni/anno.