Si è svolta nel Mar Tirreno, a bordo della portaerei Cavour della Marina Militare italiana, un’esercitazione mirata a testare la cyber-resilienza delle reti del sistema di piattaforma. In particolare, gli equipaggi delle marine italiana e francese hanno potuto stimare quanto un’azione cibernetica possa influire sull’operatività delle piattaforme navali, civili e militari, e sul raggiungimento della missione.
Il test, avvenuto nell’ambito dell’esercitazione Mare Aperto 24/Polaris, è il frutto di una partnership che Deas spa – protagonista chiave nello sviluppo delle capacità offensive delle forze armate nel cyberspazio – ha stretto con il Gruppo Fincantieri, leader nella realizzazione e trasformazione di unità da crociera militari e offshore e fornitore di tecnologie avanzate e cyber-resilienti in ambito militare e civile. Durante l’esercitazione gli equipaggi delle marine italiana e francese, oltre a doversi cimentare nell’ambito dei domini tradizionali (mare, terra e cielo), hanno avuto modo di condividere l’esperienza della gestione delle operazioni militari, tra strategie e tecnologia, nel nuovo avveniristico campo di battaglia immerso nella sfidante dimensione cibernetica.
Gli scenari cyber simulati hanno portato allo sviluppo di “Archimede”, un prodotto in grado di generare attacchi cyber atti a massimizzare gli effetti cinetici sui parametri di navigazione e valutare la capacità di reazione degli equipaggi. “Archimede” prende il nome dalla famosa spinta, il principio fondante del galleggiamento. Il test, sviluppato in tempo reale, coordinato con attacchi cyber con impatto sui processi fisici simulati, ha consentito agli equipaggi di valutare come le difese possano essere penetrate e quali siano le migliori strategie di risposta in un contesto di conflitto integrato. Le risultanze delle manovre avranno una forte valenza non solo in ambito militare, ma anche in quello civile, sempre più protagonista di attacchi fisici e cibernetici, come confermano gli ultimi eventi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden.
Queste esercitazioni permettono un salto qualitativo nella preparazione delle Forze Armate, rappresentando un efficace laboratorio per testare “live” alcune soluzioni tecnologiche emergenti e le conseguenti dottrine innovative nel nuovo contesto di conflitti ibridi. Offrono uno sguardo sul futuro non solo della guerra marittima, ma anche della protezione del settore navale civile e commerciale. In questo contesto, la cooperazione tra Deas e la Marina Militare, ampliata mediante la partnership con Fincantieri, rappresenta un importante passo in avanti per la ricerca e l’implementazione di sistemi tecnologici di nuova generazione, in grado di fronteggiare le più moderne sfide alla sicurezza in ambito cyber, innovando e incrementando sensibilmente la resilienza del nostro Paese”, ha dichiarato Stefania Ranzato, amministratore unico di Deas.
Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri ha commentato: “Nel suo nuovo piano industriale Fincantieri intende allargare le proprie competenze di integratore dal dominio fisico al dominio logico della nave che ormai rappresenta sempre più un “system of systems” ed un asset digitale. La cyber security costituisce, quindi, un esempio estremamente evidente di quanto i livelli di automazione e digitalizzazione delle nuove navi richiedano una forte focalizzazione sulle minacce cyber alla sicurezza intrinseca della nave. La collaborazione con la Marina Militare, le partnership con i leader del settore ed esercitazioni come quella odierna, consentiranno di consolidare una serie di prodotti e soluzioni che, una volta implementati in ambito difesa navale, potranno essere allargati con successo al settore civile, con una ottica duale tipica del Dna di Fincantieri”.