Nudge si può tradurre in italiano come “pungolo” e, in economia comportamentale, è, in sostanza, un intervento che indirizza una scelta in modo – a parere di chi si è attribuito la facoltà di indirizzare le scelte degli altri – più positivo, alterando il contesto in cui essa viene presa. Viene detto anche “spinta gentile”. Dalla sua definizione a oggi ha acquisito sempre più rilevanza, tanto da valere il Premio Nobel per l’Economia 2017 al suo ideatore, il professor Richard H. Thaler. Non prevede strumenti coercitivi ma conduce l’individuo verso un risultato ritenuto a lui più favorevole garantendogli libertà di scelta, la possibilità di sottrarsi (opt-out) all’intervento e di non subirne gli effetti. Per questo è stato definito anche con l’ossimoro “paternalismo libertario”.
Il Nudge applica le scoperte della ricerca accademica, e in particolar modo quelle dell’economia comportamentale, al servizio della politica e dei servizi pubblici. Secondo i suoi teorici siamo attratti dalle scelte che comportano meno rischi, che rafforzano le nostre precedenti convinzioni, che sono preferite dalla maggior parte delle persone e che ci facciano affrontare il minor numero di cambiamenti possibile. Se ci sentiamo forzati in una decisione spesso optiamo per la decisione opposta, come per voler affermare la nostra libertà. Gli individui, nel compiere le proprie scelte, tendano a non essere razionali. Restiamo intrappolati in numerosi bias cognitivi che rendono le nostre azioni non meditate razionalmente e, quindi, errate. Ricorrendo alle “spinte gentili”, affermano i teorici del Nudge, i decisori politici potrebbero alterare il comportamento delle persone in modo prevedibile e indirizzarle verso la scelta desiderata sfruttando queste distorsioni sistematiche.
La teoria si sta affermando. Nel nostro paese è presente Nudge Italia, laboratorio di ricerca dedicato alla ricerca di base e applicata sulla Behavioral Economics, il Nudging e l’Architettura delle Scelte. Il laboratorio è stato fondato nel 2014 e opera come Gruppo di Interesse Speciale (GIS) all’interno di IESCUM, Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano.
Qualche esempio di queste spinte gentili: di recente alcuni scienziati dell’Università di Cambridge che intendevano ridurre l’impatto ambientale del cibo proposto nelle caffetterie dell’ateneo hanno scoperto che era sufficiente raddoppiare le opzioni vegetariane nel menu. La vendita di cibi a base vegetale nelle mense dell’Università è cresciuta dal 41 al 79%. Ad Amsterdam negli anni Novanta si è applicato un adesivo a forma di mosca al centro degli orinatoi maschili dell’Amsterdam’s Schiphol Airport. Gli utilizzatori d’istinto prendevano di mira la mosca come dei cacciatori, limitando la dispersione di orina con notevoli risparmi nei lavori di pulizia. Nei software per il prelievo negli sportelli del Bancomat, il pulsante per la richiesta dello scontrino viene posto alla sinistra dello schermo: la maggior parte degli utenti, destrimani, trova più scomodo premere “stampa”. E quindi rinuncia allo scontrino. Inoltre di solito l’opzione “senza stampa” viene indicata come “ecologica”, Il risultato è un notevole risparmio in termini di inchiostro e carta utilizzati. Nel campo della donazione degli organi, nei Paesi in cui è stata introdotta la regola del silenzio-assenso per cui i cittadini sono automaticamente considerati donatori, a meno che non esprimano una volontà contraria, la disponibilità di organi e tessuti per i trapianti è aumentata in misura considerevole. Negli Stati in cui per dimostrare la disponibilità a donare occorre compilare un apposito modulo o iscriversi ad appositi registri il tasso di donatori è ancora molto basso, per pigrizia e resistenza ai cambiamenti, e non perché i cittadini siano contrari: la maggior parte delle persone è favorevole alla donazione degli organi, ma si lascia scoraggiare dalla fatica di dover compilare questionari. Nel caso dei vaccini: quando i medici fissano automaticamente la data per la vaccinazione, presentata come la scelta più ovvia e naturale il tasso di vaccinazioni aumenta. Molti altri esempi di “spinte gentili” già realizzate con successo si potrebbero riportare ma è importante anche pensare alle “spinte gentili” che potrebbero essere realizzate in futuro. Siamo solo all’inizio.
Secondo Sergio Di Filippo, avvocato e dottore di ricerca in Diritto costituzionale e pubblico generale e consigliere parlamentare della Camera dei deputati, il Nudge è un metodo di governo non coercitivo ma insidioso e subdolo. Punta a modellare la società sulla base di una presunta superiore razionalità del decisore.
Di Filippo ha scritto “Nudge-Una spinta poco gentile?” (IBL Libri). “Obiettivo di questo saggio – spiega – è guardare oltre la superficie del paternalismo libertario e analizzare ciò che si cela dietro le apparenze, per comprendere in profondità quali sono i meccanismi attraverso i quali i nudges mostrano speso di essere tanto efficaci e, soprattutto, qual è il prezzo, non di rado occulto, che occorre pagare (…) Si tratta di un’opera di complessiva destrutturazione, che si propone di svelare i falsi assunti del paternalismo libertario, il quale finisce per rivelarsi un edificio costruito sulle sabbie mobili”(…) Sabbie mobili rappresentate dalle incerte premesse teoriche su cui si fonda e dalle tante dubbie promesse che lo caratterizzano: come quando si pretende che esista un solo modo di essere razionali (senza tenere conto della diversità delle preferenze e delle situazioni individuali); si dà per scontato che i biases osservati in laboratorio si ripetano sistematicamente anche nella realtà; si sottovaluta l’efficacia di euristiche di tipo fast and frugal (euristiche che possono consentire di operare scelte rapide ed efficaci più di quanto si possa fare con approcci legati alla razionalità e alla logica, ndr); si qualifica (indebitamente) l’efficacia di un Nudge come indice della sua legittimità; si ritiene che debba essere lo Stato a rimediare ai biases (senza fornire prove della superiorità dell’intervento pubblico rispetto alle azioni autocorrettive degli individui e agli strumenti di mercato); si trascura il rischio che il nudger non sia del tutto benevolo”.