Ispra ha pubblicato il nuovo rapporto rifiuti speciali che fornisce i dati, relativi all’anno 2021, sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale e regionale, e sulla gestione anche a livello provinciale e sull’import/export.
Il rapporto è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare dell’Ispra, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente.
L’obiettivo è fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l’efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive.
Nel 2021, analogamente a quanto rilevato per i rifiuti urbani, anche la produzione nazionale dei rifiuti generati dal sistema produttivo nazionale (attività industriali, commerciali, artigianali, di servizi, ma anche di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale) fa registrare un significativo aumento rispetto al 2020, attestandosi a 165 milioni di tonnellate (+12,2%, corrispondente a quasi 18 milioni di tonnellate). Ciò è dovuto principalmente a una generale ripresa delle attività economiche dopo la crisi pandemica.
I rifiuti non pericolosi, che rappresentano il 93,5% del totale dei rifiuti prodotti, presentano un aumento di 17,1 milioni di tonnellate (+12,5%), quelli pericolosi di circa 820 mila tonnellate (+8,3%).
Tra il 2020 e il 2021, l’incremento registrato nella produzione dei rifiuti speciali non pericolosi è imputabile principalmente all’aumento del quantitativo dei rifiuti da costruzione e demolizione, che passa da 64,8 milioni di tonnellate a 77,2 milioni di tonnellate (+19,2%, corrispondente a 12,4 milioni di tonnellate).
Produzione dei rifiuti speciali per macroarea geografica
Nel 2021, i maggiori valori di produzione totale dei rifiuti speciali, tenuto conto delle dimensioni territoriali e del tessuto industriale, si concentrano nel Nord Italia con quasi 96,4 milioni di tonnellate (pari, in termini percentuali, al 58,4% del dato complessivo nazionale).
Dall’analisi dei dati a livello regionale si può rilevare come, nel 2021, la Lombardia, con 37,4 milioni di tonnellate, produca il 38,8% del totale dei rifiuti speciali generati dal Nord Italia, seguita dal Veneto con poco più di 18 milioni di tonnellate.
Liguria
Nel 2021, la produzione regionale di rifiuti speciali si attesta a circa 3 milioni di tonnellate, l’1,8% del totale nazionale.
Il 93,2% (circa 2,8 milioni di tonnellate) è costituito da rifiuti non pericolosi e il restante 6,8% (circa 206 mila tonnellate) da rifiuti pericolosi.
Le principali tipologie di rifiuti prodotte sono rappresentate dai rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (55,4% della produzione regionale totale) e da quelli derivanti dal trattamento dei rifiuti e delle acque reflue (27,4%).
Nel 2021, la gestione dei rifiuti speciali nella regione Liguria interessa quasi 3,3 milioni di tonnellate, di cui poco meno di 3,1 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e circa 204 mila tonnellate di rifiuti pericolosi.
Il recupero di materia è la forma prevalente di gestione cui sono sottoposti poco più di 2,1 milioni di tonnellate di rifiuti e rappresenta il 65,2% del totale gestito. In tale ambito, il recupero di sostanze inorganiche concorre per il 65,8% al recupero totale di materia.
Residuale è l’utilizzo dei rifiuti come fonte di energia, pari a poco più di 25 mila tonnellate (0,8% del totale gestito).
Complessivamente sono avviati a operazioni di smaltimento quasi 712 mila tonnellate di rifiuti speciali (21,7% del totale gestito): 496 mila tonnellate (15,1% del totale gestito) di rifiuti pericolosi sono smaltite in discarica, circa 216 mila tonnellate di rifiuti (6,6% del totale gestito) sono sottoposti ad altre operazioni di smaltimento quali trattamento chimico-fisico, trattamento biologico e ricondizionamento preliminare. Va segnalato che la quantità di rifiuti speciali avviati a incenerimento sul territorio regionale è nulla, non risultando operativo alcun impianto di incenerimento per rifiuti speciali nell’anno considerato.
La messa in riserva a fine anno prima dell’avvio alle operazioni di recupero, ammonta a poco meno di 391 mila tonnellate (11,9% del totale gestito), il deposito preliminare prima dello smaltimento interessa poco più di 14 mila tonnellate (0,4%).
Infine, va rilevato che i rifiuti speciali esportati sono circa 7 mila tonnellate, di cui quasi 3 mila tonnellate di rifiuti non pericolosi e 4 mila tonnellate di pericolosi; mentre i rifiuti speciali importati sono 16.176 tonnellate, costituiti da 16.172 tonnellate di rifiuti non pericolosi e da 4 tonnellate di rifiuti pericolosi.