I morti e feriti da incidenti stradali a Genova sono 8,54 ogni 1.000 ab/anno (fonte dati Aci. Istat 2021), mentre l’obiettivo al 2030 è indicato sotto i 2. È uno dei dati diffusi durante la seconda tappa della campagna itinerante Clean Cities, organizzata da Legambiente, per presentare i dati sull’inquinamento atmosferico e le performance locali sui principali indicatori di mobilità urbana in grado di fornire una prospettiva sulle politiche necessarie a rispondere agli impegni di riduzione fissati per il 2030.
Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico, Genova è nella media annuale, ma diminuisce ancora troppo lentamente: di questo passo neanche nel 2030 si potrà sperare di rientrare nei nuovi valori limite che stanno per essere adottati dall’Europa. Il PM10 dovrà essere ridotto del 7%, ma soprattutto gli ossidi d’azoto (NO2) del 34% entro il 2030. Si devono dunque raddoppiare gli sforzi per trasporti e riscaldamento elettrico e zero emissioni.» (Fonte dati: Agenzie Regionali, elaborazione Malaria – Legambiente 2023).
Il numero di auto per abitante è tra i più bassi d’Italia, ma sono ancora troppe se si tiene conto dell’estensione e dell’orografia di Genova: nelle media delle grandi città europee il tasso di motorizzazione è molto più basso. Inoltre, la presenza minore di auto è compensata dal più alto numero di moto e scooter d’Italia.
Luci e ombre anche per quanto riguarda il trasporto pubblico. Se complessivamente l’offerta è buona nella città di Genova – anche se ancora non all’altezza di una città europea – sono da intensificare e ammodernare i collegamenti con la provincia.
Andrea Poggio, responsabile mobilità Legambiente, indica la strada da seguire: «Ci attendiamo un rinnovo più rapido degli autobus e la loro conversione verso elettrico rinnovabile, oggi solo 15% dell’offerta di posti, anche con l’aiuto del governo e degli investimenti del Pnrr, in modo da offrire come altre città italiane un Tpl completamente emissioni zero entro il 2030. La sharing mobility deve ripartire dagli scooter, l’obiettivo è 750 mezzi con 3 operatori, e dal nuovo servizio di car sharing totalmente elettrico, sino a 100 auto. Il futuro della mobilità delle persone a Genova si può realizzare attraverso l’integrazione dei servizi, l’ammodernamento con anche ascensori e scale mobili, la digitalizzazione dell’offerta».
Clean Cities è un viaggio in 17 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere con forza una nuova mobilità urbana: più sicura, più condivisa e meno inquinante. L’iniziativa rientra nell’ambito della Clean Cities Campaign, un network europeo di associazioni ambientaliste e movimenti di base che ha come obiettivo una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030.
Sui fondi del Pnrr Legambiente auspica che si apra quanto prima un dibattito pubblico coinvolgendo la cittadinanza nella definizione di quei progetti che impatteranno sul territorio. Tra questi quella della Diga foranea, nel merito del quale Legambiente Liguria ha già espresso grande preoccupazione per “l’eccessivo aumento di traffico gomma che causeranno impatti elevati sulla mobilità cittadina e sulla salute pubblica”.
Per Stefano Bigliazzi, presidente Ceag Legambiente, «i finanziamenti nazionali per la mobilità e per il Pnrr sono l’occasione per investire su una mobilità davvero sostenibile e rimediare ai ritardi. Si deve però avere il coraggio di cambiare davvero, non fare strutture utili all’immagine solo perché c’è il finanziamento come SkyMetro della Valbisagno e Funivia del Lagaccio, ma costruire qualcosa di sostenibile per tutta la città, come ad esempio il tram. Ottima invece la prosecuzione della Metropolitana fino a San Martino, l’Ospedale deve essere servito da mezzi pubblici efficienti e non deve più essere un gigantesco parcheggio».
In questi anni sono aumentati i km di percorsi ciclabili: oggi sono 68 l’obiettivo è 130, ma non ci sono strade a velocità max 20 o 30 km/h e l’obiettivo è 1.300.
«Per diventare una città sicura e favorire la mobilità ciclopedonale, Genova deve diventare anche una “città 30” − spiega Romolo Solari, presidente circolo Amici della Bicicletta Legambiente e Fiab Genova − purtroppo oggi manca ancora questa consapevolezza: il Comune non è stato neanche quest’anno in grado di dirci quali e quanto lunghe sono ora le strade a 20 e 30 all’ora. Persino le strade del centro storico, già per loro natura a bassa velocità perché strette e tortuose. A Genova si dovrebbe dare l’obiettivo di calmierare la velocità lungo 1.100 km di strade urbane, l’80% di strade cittadine: non si tratta solo di applicare segnaletica e far rispettare divieti, ma di prevedere elementi di moderazione del traffico e “disegnare” quartiere per quartiere, percorsi e strade per un abitare di prossimità, per la “città 15 minuti”.»
Presentato anche il progetto Mob della Fondazione Unipolis, in partnership con Legambiente. L’iniziativa ha come obiettivo l’engagement dei giovani tra i 16 e i 21 anni, che si sfideranno in un grande torneo nazionale dove vincerà chi si muoverà in modo sostenibile e saranno poi impegnati nella definizione di interventi per rendere la mobilità della propria città più sostenibile ed efficiente.
Il programma
Lunedì 6 febbraio si svolgerà alle 18 un Webinar sui canali social di Legambiente Liguria dal titolo “Genova città 30 km/h opinioni a confronto”.
Martedì 7 febbraio è previsto alle 17 un Flash Mob in corso Europa, angolo San Martino dove misureremo la qualità dell’aria con l’obiettivo di sensibilizzare i nostri amministratori e spingerli ad azioni più efficaci per diminuire le emissioni climalteranti.