Genova contribuisce all’atlante digitale Atlas of Mediterranean Liquidity, una raccolta di mappe prodotte da artisti e scienziati di tutto il mondo che racconta il rapporto tra l’uomo e l’acqua, con la mappa interattiva Immerse.
I siti mappati in Liguria sono corsi d’acqua con argini artificiali, moli portuali, infrastrutture industriali marittime e idrauliche, aree dell’entroterra e della costa dove la natura resiste all’intervento antropico.
Immerse è stata realizzata dai collettivi Zones Portuaires Genova e Corpi Idrici: artisti, architetti, musicisti e ricercatori hanno sviluppato una mappa interattiva in cui luoghi e paesaggi vengono raccontati attraverso testi, video, immagini e suoni elaborati sulla base delle registrazioni sul campo e subacquee.
Il progetto sarà lanciato sulla piattaforma MedLiq.org e presentato del Goethe-Institut di Genova, promotore dell’iniziativa, il 5 dicembre alle ore 18.30 alla Claque.
Immerse fa parte del progetto internazionale Atlas of Mediterranean Liquidity, ideato dal Goethe-Institut di Tel Aviv in collaborazione con il Centre for Digital Art in Israele.
L’Atlas è un work in progress, una raccolta di mappe di artisti e scienziati in collaborazione con 13 sedi del Goethe-Institut in Nord Africa, Egitto, Turchia, Croazia, Cipro e Italia, e propone nuove prospettive sul rapporto tra l’uomo e l’acqua.
Partendo dalla convinzione che il mondo debba essere raccontato e rappresentato in modi nuovi, questo atlante polifonico offre narrazioni sorprendenti sull’elemento base della vita, invitando a un dialogo creativo.
Immerse è l’esito del confluire delle pratiche e delle ricerche sul territorio costiero e dell’entroterra genovese portate avanti negli ultimi anni dai collettivi transdisciplinari Zones Portuaires Genova (a cura di U-Boot Lab) e Corpi Idrici (promosso da Forevergreen), a seguito del workshop The MedLiq Atlas curato dal Cda Holon (Israele) e organizzato a Genova un anno fa dal Goethe-Institut Genua nell’ambito del Festival Zones Portuaires.
Immerse offre un’affascinante immersione multisensoriale di immagini, video, suoni, interviste e testi, che insieme restituiscono una narrazione inedita del territorio genovese e della sua vulnerabilità, dominato dalle dinamiche dell’acqua tra l’entroterra e il mare aperto.
Oltre a Genova, tra i luoghi mappati nell’Atlas of Mediterranean Liquidity è presente anche Napoli con HHydrOtopia, una mappatura multimediale dei paesaggi d’acqua in tre aree esemplari della città: la Conca di Agnano ad occidente, Volla- Ponticelli ad oriente, Santa Lucia e il Chiatamone al centro cittadino. Questa mappatura è stata realizzata da CoolCity e a cura del lan / laboratorio architettura nomade.
Il Goethe-Institut è l’istituto culturale della Repubblica Federale di Germania attivo a livello mondiale. Con 158 istituti in 98 Paesi, promuove la conoscenza della lingua tedesca all’estero, favorisce la cooperazione culturale internazionale e trasmette un’immagine attuale della Germania. Grazie alla collaborazione con istituzioni partner in numerose altre località, il Goethe-Institut ha un totale di circa 1.000 punti di contatto in tutto il mondo. In Italia il Goethe-Institut conta sette sedi ed è in contatto con un’ampia rete di associazioni culturali italo- tedesche.
Zones Portuaires Genova è un progetto transdisciplinare che lavora sulla riconnessione tra porto e città attraverso l’ibridazione tra ricerca artistica e scientifica, con il coinvolgimento attivo delle comunità urbane e portuali. Curato da U-BOOT Lab, ogni anno Zones Portuaires apre il porto alla città attraverso l’omonimo festival.
Corpi Idrici è un collettivo transdisciplinare di ricerca artistica promosso da Forevergreen/Electropark e nato dalla volontà di creare un percorso di indagine sulla particolare relazione di Genova con l’acqua. Raccogliendo le memorie della città, costellate da storie di alluvioni, dissesti idrogeologici e consumo del suolo, il collettivo intende offrire una mappatura sensibile e in divenire, che riporti alla luce le potenzialità espresse dai corpi idrici genovesi, congiunte alle lotte delle comunità per la difesa del territorio.
Nella foto: Piattaforma ex porto petroli, Silvia Badalotti, Zones Portuaires, U-Boot Lab
























