Il cda dell’Istituto Gaslini ha deliberato la scelta della proposta preferibile per la costruzione del nuovo ospedale. Si tratta del raggruppamento temporaneo d’impresa con mandataria Cmb Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (azienda leader nella costruzione e gestione dei più moderni presidi ospedalieri) e mandanti Mieci (gruppo Renovit, la più grande società italiana di efficienza energetica nata dall’iniziativa di Snam e Cdp Equity) e Arcoservizi (società specializzata nel campo gestione calore), con la progettazione del consorzio Mythos (uno dei principali attori nel settore della progettazione e direzione lavori in ambito sanitario).
I proponenti arrivati alla procedura comparativa finale sono stati due. Cmb e il rti (raggruppamento temporaneo di impresa) con Percassi spa in qualità di mandataria.
Il consiglio di amministrazione ha scelto il progetto che, dopo possibili ulteriori migliorie, diventerà base di una gara europea che consiste nella realizzazione ex novo di un padiglione ospedaliero, nella manutenzione straordinaria/rifunzionalizzazione di altri padiglioni deputati ad attività sanitaria e a servizi complementari nel sedime dell’ospedale e nella gestione dei servizi di hard facility management, compresa la fornitura dei vettori energetici.
Il Gaslini ha ricorso al modello del contratto di concessione a operatori economici adeguatamente qualificati, che è poi avvenuto mediante il ricorso allo strumento della proposta a iniziativa privata (ppp), avendo ritenuto tale procedura la più efficace ed efficiente per consentire l’ammodernamento della struttura stessa.
Molto importante per la realizzazione di tutto il percorso è stata l’erogazione di un contributo di 10 milioni di euro finalizzato alla progettazione del nuovo edificio, deliberato il 10 luglio 2021 dal cda della Fondazione Gerolamo Gaslini, presieduta dall’Arcivescovo di Genova, monsignore Marco Tasca.
Come sarà il nuovo Gaslini
La riorganizzazione si baserà sulla costruzione del nuovo padiglione zero, cuore delle funzioni ad alta intensità di cura: un’architettura flessibile e accogliente, un edificio sicuro concepito con i più alti standard costruttivi. Un ospedale progettato seguendo i principali protocolli di sostenibilità ambientale. Il monoblocco si integrerà con il padiglione centrale (17-18) dove ora ci sono molti reparti e le sale operatorie.
Successivamente agli interventi relativi alle funzioni strettamente sanitarie, sarà possibile procedere con il potenziamento dei servizi complementari, di cui al momento è già stata elaborata la sola proposta progettuale, in termini di: ricerca e formazione (Campus universitario con aula magna/sala conferenze), accoglienza (spazi di foresteria per famiglie in trasferta, ricercatori); asilo e nido aziendale, piccole superfici di vendita per le famiglie e per gli operatori, spazi per le associazioni di volontariato, sportello del cittadino.
Le fasi realizzative
Il progetto è sviluppato in quattro fasi di intervento, organizzate per garantire la piena funzionalità delle aree sanitarie, senza interruzioni dei servizi erogati e senza trasferimenti temporanei:
– la prima fase vede la costruzione del nuovo Padiglione zero: l’intervento durerà 38 mesi e permetterà di accentrare tutte le funzioni di emergenza-urgenza, a elevata intensità assistenziale e le attività chirurgiche per il bambino e per la mamma, garantendo massima efficienza operativa e un’elevata qualità assistenziale. La sola realizzazione del Padiglione Zero incrementerà del 26% la superficie destinata alle aree critiche ad alta intensità consentendo di sviluppare già l quarto anno l’attività sanitaria, fino al 43% in più.
– la seconda fase, che durerà 17 mesi, prevede la ristrutturazione dei Padiglioni 6, 17 e 18 migliorando l’accoglienza e l’efficienza organizzativa dell’Area Medica, Emato-oncologica, delle Neuroscienze, dell’Hospice e della degenza infermieristica.
Dopo le prime due fasi, circa l’80% dell’intervento risulterà concluso: il Nuovo Gaslini potrà svolgere la sua attività nella nuova configurazione ottimizzata dal punto di vista funzionale, sanitario e gestionale.
– successivamente e progressivamente la terza e la quarta fase, della durata complessiva di 21 mesi, in cui è prevista la ristrutturazione dei Padiglioni 16 e 15, in cui saranno collocati tutti i laboratori e le aree dipartimentali.
I vantaggi per il bambino e la sua famiglia
La nuova costruzione e la riorganizzazione globale conseguente consentiranno:
– accessi e percorsi distinti e dedicati per: l’emergenza, gli utenti (con percorso riservato per gli infettivi), il personale sanitario, la logistica;
– contiguità delle funzioni sanitarie secondo lo schema dei legami funzionali;
– nessuna area destinata ai pazienti in spazi interrati.
L’introduzione delle “Single Family Room” per la giusta cura del neonato, con la mamma e il papà
All’assistenza ostetrico-ginecologica sarà dedicata un’area di degenza per puerperio con rooming-in totalmente nuova nel padiglione zero. Le stanze saranno ad uno o massimo due posti letto, con bagno annesso. Il gruppo parto sarà attrezzato con 6 sale travaglio, 6 sale parto, 2 sale operatorie e 4 isole neonatali in area dedicata.
Il Padiglione Zero
Il nuovo edificio, costituito da 7 piani per una superficie di 30.000 metri quadrati, ospiterà una volta concluso:
-l’area dell’emergenza-urgenza, correlata funzionalmente all’area ospedaliera dei servizi di diagnosi;
-il blocco operatorio (12 sale, di cui 3 ibride) e il blocco parto (8 sale travaglio – parto, di cui una attrezzata per il parto in acqua);
-le aree per le cure intensive: terapia intensiva e subintensiva pediatrica e neonatale (72 posti letto);
-l’area ospedaliera delle degenze ordinarie (chirurgiche pediatriche e materno-infantili) per circa 130 posti letto.
L’edificio è completato da due piani interrati, dedicati ai servizi, logistica e parcheggi, e dal piano di copertura dove è prevista l’elisuperficie, per il decollo e atterraggio di elicotteri.
Il gruppo operatorio sarà altamente tecnologico, unico e dotato di 10 sale operatorie (più 2 per il parto) di cui una dedicata all’urgenza e 9 per l’attività “programmata”.
I locali dedicati ai laboratori prevedono un’area funzionale dedicata all’assistenza – con il Servizio Trasfusionale, l’Anatomia Patologica, il Laboratorio Analisi centrale – e un’area funzionale dedicata alla ricerca, tra loro contigue ed estese fino a circa 6.000 mq. All’area imaging sarà dedicata un’area completamente rinnovata.
La gestione
La gestione è prevista per una durata di 22 anni e comprende la gestione dei servizi di manutenzione impiantistica e edilizia, la fornitura dei vettori energetici, con l’obiettivo della massima efficienza energetica e di riduzione dell’uso di combustibili fossili, attraverso l’Impiego di fonti rinnovabili ed energia autoprodotta attraverso il nuovo impianto di cogenerazione. Il progetto è stato orientato al perseguimento della certificazione di eco-sostenibilità degli edifici Leed gold.
Investimento e costi di gestione
Il costo complessivo dei lavori e spese accessorie, sostenuto integralmente dal concessionario, è di 145,6 milioni di euro; in sede di avviso, l’importo era stato stimato in 124 milioni, ma l’incremento del prezzo dei materiali e dell’energia degli ultimi mesi hanno reso necessaria una rivalutazione. Il totale dell’intervento – comprensivo di oneri finanziari e altri costi capitalizzati a carico del concessionario – è pari a 164,4 milioni di euro.
Il canone che l’Istituto dovrà riconoscere a seguito della messa in disponibilità delle strutture (a partire dal 4° anno) è composto da 3 componenti: 1) il canone di disponibilità di immobili e arredi; 2) il canone per il cosiddetto Facility Management (gestione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie); 3) il canone per il servizio energetico.
A regime il canone complessivo sarà di 28,2 milioni annui composto da 16 milioni di disponibilità, 3,4 milioni di Fm, 8,8 mio per i servizi energetici.
Le fonti di finanziamento
Il piano economico finanziario dell’iniziativa prevede, a fronte dei 164,4 milioni di euro di valore complessivo dell’operazione, un finanziamento di parte pubblica di 35,2 milioni di euro (10 milioni di Pnrr, 6,5 milioni ex legge 67/88, 10 milioni della Fondazione Gaslini e il resto da alienazioni del patrimonio immobiliare dell’Istituto) e un finanziamento privato di 129,2 milioni di euro. Le quote rappresentano rispettivamente il 21,4% (pubblico) e il 78,6% (privato) del valore complessivo dell’intervento. Si ricorda che la normativa in materia prevede che il finanziamento pubblico in operazioni di ppp possa raggiungere un massimo del 49% del valore complessivo. C’è quindi spazio per risorse aggiuntive di parte pubblica che potrebbero derivare da ulteriori finanziamenti da parte degli enti preposti, stante la cantierabilità del progetto la cui tempistica è compatibile con le scadenze del Pnrr.
Un iter condiviso
Il prossimo passo, dopo una ulteriore fase di lavoro con il rti prescelto per apportare al progetto ulteriori migliorie, sarà la messa a gara della proposta per l’affidamento della costruzione: in tale procedura concorsuale il rti prescelto mantiene il diritto di prelazione. Questo modello riduce notevolmente i tempi di realizzazione dell’intervento, altrimenti fortemente condizionati dall’espletamento di più procedure pubbliche (in sequenza) per la selezione di progettisti e imprese di costruzione. Dal momento dell’assegnazione dei lavori di costruzione, l’edificazione del Padiglione Zero (il nuovo monoblocco) avverrà in 38 mesi, in caso di ritardi sia sul padiglione Zero che sul resto degli interventi sono previsti dei meccanismi di penalità proprio per incentivare il privato al completamento dell’opera nei tempi definiti
Un ospedale che è e resta a totale gestione pubblica, ma realizzato con il concorso dei capitali e delle competenze degli operatori economici privati.
Il presidente del Gaslini, Edoardo Garrone, dichiara: «Il Cda del Gaslini ha scelto la proposta più rispondente alle necessità di sviluppo sostenibile dell’Istituto, ha scelto di dare inizio al percorso di ammodernamento dell’ospedale, che gli consenta di continuare a migliorare la sua opera a servizio dei bambini di tutto il mondo. Siamo di fronte ad una grande sfida: rendere il Gaslini un ospedale pediatrico per il futuro, ma allo stesso tempo conservarne intatta l’eredità morale, sanitaria scientifica e anche storico paesaggistica, in modo da garantire lo sviluppo dell’Istituto, che ha un enorme bisogno di spazi più funzionali e integrati, senza trasferirlo in altra sede: questa progetto consentirà di garantire un futuro prestigioso al nostro Irccs, senza privarlo del suo parco collegato alla spiaggia sul mare di Genova, che il senatore Gaslini scelse quale migliore luogo di cura per tutti i bambini».
Il direttore generale del Gaslini Renato Botti spiega: «Il policlinico che sta nascendo da questa complessa trasformazione è una città della salute, in grado di migliorare ulteriormente l’efficacia e la sicurezza delle cure per i nostri piccoli pazienti e l’esperienza lavorativa e formativa per tutta la comunità di operatori, studenti, famiglie, associazioni che vivono ogni giorno l’ospedale. Il nuovo Gaslini risponde alle esigenze di un moderno polo integrato ad alta intensità tecnologica, basato su un modello organizzativo per piattaforme assistenziali ed aree di lavoro e studio dipartimentali omogenee, organizzate secondo il principio di intensità di cura e complessità tecnologica. Un lavoro che interpreta e raccoglie le indicazioni dei sanitari che vi lavorano e delle famiglie che lo frequentano. Sarà raggiunta maggiore efficienza di gestione delle attività sanitarie, grazie a un unico polo integrato (Padiglioni zero, 15, 16, 17, 18) che ovvia all’attuale frammentazione dei servizi sanitari in più edifici. L’organizzazione funzionale si fonda sulla separazione dei percorsi, con il duplice obiettivo di migliorare l’efficienza nell’impiego del personale sanitario e nell’erogazione delle prestazioni al paziente. La nuova configurazione consentirà di adottare un’organizzazione interna resiliente, facilmente adattabile alle diverse esigenze di gestione e a una logica di erogazione dei servizi sanitari dinamica, in linea con l’evoluzione dell’assistenza sanitaria».
Il nuovo gaslini potrà contare su 346 posti letto, oltre la metà in stanze singole, tutte con spazi per almeno un accompagnatore e con il bagno. Le stanze delle degenze intensive saranno singole, in linea con i più recenti ed efficienti riferimenti di letteratura. Sarà completamente rinnovato e trasferito anche tutto il reparto di ginecologia e ostetricia per dare il massimo confort alle future mamme. Ci saranno aree comfort aggiuntive (giardini curativi, sale dedicate al ristoro e al relax dei genitori, spazi giochi per bambini – pazienti e non, zone relax, sale riabilitative) per pazienti lungodegenti e parenti.
«L’Irccs Gaslini – aggiunge Botti – ha scelto il progetto più vicino ai desiderata espressi nell’avviso agli operatori economici: un grande, complesso lavoro di squadra, realizzato in tempi brevissimi dai professionisti dell’ospedale, un lavoro di progettazione extra ordinem, portato avanti in contemporanea alla gestione ordinaria dell’Istituto, per il quale voglio ringraziare tutto il management, tecnico e sanitario, e il personale del Gaslini».