«Il gas naturale liquefatto sta passando dall’essere un fuel di transizione a un elemento strategico per l’Italia e non solo». Lo ha dichiarato Stefano Messina, presidente di Assarmatori, alla 27esima assemblea generale del Cesma-Confederation of european shipmasters’ associations.

«Il suo uso nel trasporto marittimo – ha spiegato Messina – come evidenziato da diversi recenti studi, consentirà una graduale transizione verso combustibili carbon neutral, permettendo sin da subito la necessaria decrescita dell’impronta di carbonio dello shipping. Inoltre, si sta evolvendo gradualmente verso quote crescenti di bio-gas, ancora più sostenibili a livello ambientale: parliamo quindi di un fuel di transizione e in transizione. Aspetti di cui tenere conto anche alla luce delle recenti risultanze del rapporto elaborato dagli esperti coinvolti dal Mims nell’ambito della Struttura per la transizione ecologica della mobilità e delle infrastrutture, che hanno evidenziato in estrema sintesi come, per il nostro settore, non esistano al momento soluzioni pronte ed efficaci per arrivare ad emissioni zero».
Inoltre, secondo il presidente di Asssarmatori «Il conflitto russo-ucraino e le sue conseguenze economiche hanno fatto diventare nei primi tre mesi di quest’anno l’Unione Europea il primo importatore mondiale di gnl: andando avanti di questo passo, a fine 2022 ne avremo importato 88,4 milioni di tonnellate, contro i 65,6 milioni del 2019, benchmark pre-pandemico. A parte i ragionamenti sul gas naturale liquefatto come combustibile alternativo per il trasporto marittimo, quindi, questo rende concreta una notevole crescita della domanda di trasporto di gas naturale, con un aumento dei noli per le navi gasiere ed un incremento degli ordinativi nei cantieri per nuove costruzioni di questo tipo e per gli impianti galleggianti di stoccaggio e rigassificazione floating regasification and storage unit».