Come si muove la città del futuro? È la domanda a cui cercherà di rispondere Federico Parolotto di MIC – Mobility in chain nella conferenza di mercoledì 13 aprile per il ciclo di incontri dedicato al rapporto tra città e mobilità a cura della Fondazione Ordine Architetti di Genova.
Ridistribuzione dello spazio, orari flessibili, smart working sono alcune delle soluzioni di cui si parlerà dalle 17:30 nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale e in diretta streaming su Formagenova.it.
L’arrivo del Covid-19 ha destabilizzato il nostro modo di intendere la città e di abitarla. L’emergenza sanitaria non deve però far dimenticare che la vera sfida da affrontare è quella dell’emergenza climatica. Durante la pandemia, con la riduzione dell’utilizzo dei sistemi di trasporto pubblico, molte città hanno dovuto rispondere al rischio di cambio modale a favore della mobilità individuale, con un potenziale ricorso massiccio all’uso dell’automobile privata. L’utilizzo della sola automobile in città non è augurabile, non solo per questioni ambientali e di qualità urbana, ma perché controproducente per un ritorno a un funzionamento “normale” della città.
Questa crisi, pur nella sua dimensione tragica e distruttiva, rappresenta una grande opportunità per accelerare fenomeni già in atto, come la redistribuzione spaziale delle parti centrali della città, o per attivarne altri, come la distribuzione su fasce temporali ampie dei flussi delle ore di punta. Ma è soprattutto l’occasione per sperimentare sul campo e su vasta scala soluzioni innovative, come lo smart working, che incidono, riducendola, sulla domanda di mobilità. Occorre adesso prendere queste tre componenti e costruire una visione per un futuro che consenta al Paese, e in modo particolare a un Nord Italia così gravemente afflitto da problematiche relative ai livelli di inquinamento dell’aria, di raggiungere una mobilità sostenibile.
La possibilità di “fare spazio” alla micromobilità e ai pedoni per garantire spostamenti sostenibili, riducendo il consumo di suolo urbano da parte dell’automobile e migliorando lo spazio per la vita associata, è assolutamente centrale per garantire quella qualità urbana già raggiunta da molte città del Nord Europa e allo stesso tempo per ridurre drasticamente le emissioni determinate dalla mobilità privata. Intervenire sulle ore di punta, pianificando gli orari della città in modo più flessibile, è altresì necessario anche in un quadro di medio lungo termine.
«Lo smart working è in assoluto la soluzione più interessante – sottolinea Parolotto – e, di conseguenza, l’idea di una società fortemente connessa ma meno mobile è necessaria. Forse in questa componente si può iniziare a intravedere una possibilità di cambio strutturale. Una volta superata la crisi Covid, occorrerà ottimizzare l’uso delle infrastrutture esistenti, sia su ferro che su strada. Dovremo continuare a puntare alla messa in coerenza dei sistemi di trasporto pubblico di massa e le porzioni di città densa. Il trasporto pubblico era e resta la soluzione preferibile per i processi di decarbonizzazione».
Come partecipare
In presenza (Green pass obbligatorio)
Per gli architetti: iscrivendosi sul portale Im@ateria. E’ obbligatorio presentare all’entrata il foglio di check-in cartaceo o direttamente dalla app im@teria. La conferenza è valida 2 CFP.
Per gli altri partecipanti: iscrizione via mail a info@fondazione-oage.org indicando il nome, cognome e il numero di telefono.
In streaming
Per tutti: iscrizioni sul portale di formazione di FOAGE www.formagenova.it.

























