Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe evidenzia che in Liguria sono in aumento sia i casi attualmente positivi per 100 mila abitanti, sia la variazione percentuale di nuovi casi, rispettivamente 58 casi e +12,9%. Rispetto a quanto sta succedendo nelle altre regioni la percentuale è comunque contenuta.
«A livello nazionale – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – dopo 7 settimane si registra un’inversione di tendenza dei nuovi casi settimanali che nell’ultima settimana aumentano del 43,2%. La crescita dei casi, che potrebbe essere in parte influenzata dall’aumento del 21,1% dei tamponi totali rispetto alla settimana precedente, sicuramente consegue ad un aumento della circolazione virale per due ragioni: innanzitutto, per l’inversione di tendenza sui ricoveri in area medica, in secondo luogo perché a fronte di un rapporto positivi/tamponi antigenici in lieve calo, per l’enorme aumento del denominatore, si registra un incremento del rapporto positivi/tamponi molecolari».
Per quanto riguarda i vaccini, la Liguria è ancora sotto la media nazionale: il 74,5% ha completato il ciclo. Vedendo la percentuale esigua di prime dosi però (3,5%) significa che per ora l’80% è un miraggio.
Per quanto riguardala la dose aggiuntiva (che riguarda in totale 877.999 persone) si tratta di una dose di vaccino Pfizer o Moderna ad almeno 28 giorni di distanza dal completamento del ciclo vaccinale per pazienti immunocompromessi. Il tasso di copertura vaccinale della dose aggiuntiva in Liguria è del 42,9%.
La dose booster invece è una dose di vaccino Pfizer ad almeno 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale per over 60 anni, ospiti delle Rsa, operatori sanitari e sociosanitari e persone di età maggiore di 18 anni con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti.
Anche Moderna è stato autorizzato dall’Ema (European Medicines Agency) come dose booster per gli over 18 dal 25 ottobre 2021: mezza dose di vaccino a una distanza di 6-8 mesi dalla seconda dose. In Italia si attende il via libera dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) per avviare le somministrazioni.
Per quanto riguarda le 1.490.285 persone che hanno ricevuto il vaccino Johnson&Johnson si attende in settimana la valutazione da parte di Ema e di Aifa, dopo l’autorizzazione della Food and Drug Administration (Fda) statunitense a una dose di richiamo a due mesi dalla prima.
Variante delta plus. La variante AY.4.2 (cosiddetta “delta plus”) è in lenta crescita nel Regno Unito dove rappresenta circa il 6% dei casi sequenziati, con 15.120 casi isolati al 21 ottobre 2021. Indicata come “variante di interesse” lo scorso 20 ottobre, sarà strettamente monitorata nei prossimi mesi. Rispetto alla variante delta, al momento non ci sono evidenze che la delta plus possa determinare un quadro clinico più severo e/o ridurre l’efficacia dei vaccini; potrebbe essere più contagiosa del 10-15%, ma i dati sono ancora preliminari.
«Con l’inverno alle porte – sottolinea Cartabellotta – il repentino aumento dei nuovi casi e dei ricoveri e il progressivo calo dell’efficacia dei vaccini sull’infezione impongono sia di accelerare la somministrazione della terza dose a tutte le categorie individuate dalla circolare ministeriale, sia di convincere oltre 2,7 milioni di over 50 non ancora vaccinati, ad elevato rischio di ospedalizzazione e decesso».