«La filiera della blue economy ha un ruolo centrale nello sviluppo economico del Paese: per avere una idea il suo valore diretto è superiore di una volta e mezzo quello dell’agricoltura. Un importante contributo viene dal Mezzogiorno, che produce un terzo dell’intero valore nazionale dell’economia blu. La pandemia ha colpito duramente anche la filiera della blue economy che ha perso 10,7 miliardi nel 2020, quasi un quarto del valore complessivo nazionale, in particolare nella componente più strettamente legata al turismo. Mentre ha tenuto meglio la filiera della nautica, pur registrando una contrazione dell’11%, anche per effetto delle buone performance conseguite sui mercati internazionali nella seconda parte dello scorso anno». Lo ha detto Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi “G. Tagliacarne”, presentando il Rapporto elaborato dall’Istituto G. Tagliacarne e da Unioncamere questa mattina al Salone Nautico di Genova.
Al tavolo dei lavori hanno preso parte, oltre al presidente Acampora e al direttore generale Esposito, il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi; il contrammiraglio Sergio Liardo, direttore marittimo della Liguria e comandante della Guardia Costiera di Genova; Luciano Serra Presidente di Assonat; Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento Europeo.
Sempre nella mattinata, al Salone Nautico, si è tenuto il workshop “La crescita blu”, di Assonautica, Informare e Assonat al quale è intervenuto il consigliere delegato all’Economia del Mare dell’Azienda Speciale, Antonello Testa: «Il nostro Rapporto sull’Economia del Mare – ha detto – si basa su un particolare indicatore, il “moltiplicatore” dell’economia del mare che indica quanto valore aggiunto viene attivato, per ogni euro prodotto dalla blue economy, in tutte le altre attività economiche che contribuiscono alla sua realizzazione. Nel 2019 – ha specificato Testa – la blue economy ha prodotto 47,5 miliardi di valore che hanno attivato, per l’effetto moltiplicativo, altri 89.4 miliardi di valore aggiunto, per un ammontare di ricchezza prodotta pari a 136,9 miliardi che rappresenta l’ 8,6% del valore aggiunto prodotto dall’intera economia nazionale. In definitiva possiamo dire che, per l’effetto moltiplicativo, ogni euro prodotto dalla blue economy ne ha attivati altri 1,9 nel resto dell’economia».
Il presidente di Assonautica Italiana, Giovanni Acampora, ha puntualizzato che «Attualmente l’Italia sta attraversando una fase di recupero straordinaria superiore agli altri Paesi europei. Secondo le ultime stime dell’Istat, la crescita acquisita per il 2021 è pari al +4,7% (+3,5% il dato Ue), risultando l’Italia capolista in Europa assieme alla Francia, sebbene siamo ancora sotto il livello pre covid come avviene anche nelle principali economie dell’Eurozona».
«Le vendite all’estero del Made in Italy – ha aggiunto Acampora – hanno già superato i valori del 1° semestre del 2019, confermando primati che neppure la pandemia è riuscita a “contagiare” e dimostrando che il nostro Paese è un assoluto protagonista per design, creatività e innovazione. Nell’attuale contesto siamo chiamati alla sfida della doppia transizione verde e digitale. Perché questa si realizzi, le istituzioni e le imprese dovranno contribuire in uno sforzo congiunto a garantire lo sviluppo delle nuove competenze connesse ai principali driver dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità che genereranno un fabbisogno sempre più pressante di nuove intelligenze. I prossimi mesi saranno cruciali e alla vitalità che il nostro Paese ha già dimostrato, dovrà seguire la convergenza delle azioni perché si realizzino gli impegni presi».
Al tavolo dei lavori hanno preso parte Enrico Maria Forte, vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico della Regione Lazio; Mario Mainero, presidente della Cna Nautica; Francesco Di Filippo, vicepresidente di Assonautica Italiana; Bruno Santori, direttore della Marina di Pescara e vicepresidente Assonat; Giancarlo Vincacci, senior advisor già assessore allo Sviluppo Economico e alla Blue Economy del Comune di Genova. L’incontro è stato moderato dal giornalista Michele Corti, Presidente di Ussi Liguria.