Via libera del cda di Cassa depositi e prestiti all’offerta per l’88% di Autostrade, la società sarebbe valutata circa 9 miliardi. La proposta verrà presentata ad Atlantia entro oggi, una volta ottenuto anche l’ ok del fondo australiano Macquarie (per motivi legati al fuso orario). Per venerdì è previsto il cda di Atlantia per la valutazione.
«Il Consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti – si legge in un comunicato di Cdp emesso questa notte – riunitosi in data odierna, ha dato il via libera a CDP Equity (CDPE) per la presentazione, nell’ambito del Consorzio formato con The Blackstone Group International Partners L.L.P. e Macquarie Infrastructure and Real Assets (MIRA), di una offerta vincolante per l’acquisto della partecipazione, pari all’88,06%, detenuta da Atlantia S.p.A. in Autostrade per l’Italia S.p.A. (ASPI), ovvero per l’acquisto fino al 100% della stessa in caso di esercizio del diritto di co-vendita da parte dei soci di minoranza di ASPI».
La nota precisa che «È previsto che la partecipazione azionaria in ASPI sia acquisita dal Consorzio tramite una società italiana di nuova costituzione (BidCo), che sarà partecipata, direttamente o indirettamente, al 51% da CDP Equity (CDPE) e al 24,5% rispettivamente da Blackstone e da MIRA; CDPE avrà la possibilità di cedere una parte delle proprie azioni ad altri investitori istituzionali, con i quali mantenere congiuntamente la maggioranza del capitale della BidCo».
L’operazione, secondo il comunicato, «È coerente con il ruolo di CDP, primo investitore nelle infrastrutture del Paese, già azionista di società che gestiscono reti nazionali strategiche (Snam, Terna, Italgas, Tim e Open Fiber). L’investimento di CDP Equity risponde, tra l’altro, ai seguenti obiettivi: promuovere l’ammodernamento della rete, favorendo la digitalizzazione e la logistica integrata e affrontando le sfide poste dall’innovazione; dare stabilità alla governance di un’infrastruttura chiave per il Paese in un’ottica di lungo periodo; contribuire alla realizzazione di un ingente piano di investimenti esteso all’intera rete autostradale di ASPI, con l’obiettivo di accelerare i programmi di manutenzione dell’infrastruttura, assicurando i più elevati standard di performance e sicurezza per gli utenti. L’offerta potrà essere presentata ad Atlantia, entro il termine del 24 febbraio dalla medesima indicato, una volta completato positivamente l’iter deliberativo di MIRA».
Atlantia, che ieri in borsa ha chiuso in rialzo del 3,18%, avrà tre giorni di tempo per esaminare l’ offerta. La risposta della holding infrstratturale arriverà dal cda in programma venerdì e non è scontata. Il board che potrebbe anche decidere di lasciare l’ ultima parola all’ assemblea degli azionisti.
L’incognita nella valutazione di Atlantia è rappresentato dal prezzo. La proposta, che potrebbe essere vincolata all’ approvazione del Piano economico finanziario (ancora fermo al Mit dal 19 novembre), fisserebbe il valore del gestore autostradale intorno ai 9 miliardi (anche se secondo alcune fonti potrebbe fermarsi a 8,5 miliardi) al netto della manleva. Finora le due offerte preliminari, che collocavano il valore di Aspi nel range 8,5-9,5 miliardi, sono state entrambe bocciate per i termini economici, giudicati non sufficienti. Nell’ ultimo aggiornamento del 23 dicembre Cdp e i fondi avevano addirittura rivisto al ribasso il valore, collocandolo nella parte inferiore della forchetta. Il fondo Tci, secondo azionista di Atlantia, conferma la propria valutazione a 11-12 miliardi. Intermonte in una valutazione indipendente ha stimato il 100% tra 10,9 e 11,9 miliardi.