Gismondi 1754, storica società genovese che produce gioielli di altissima gamma, in ottemperanza a quanto disposto dal decreto legislativo “Cura italia” varato dal governo italiano in data 16 marzo, con ulteriori restrizioni applicate nell’ordinanza del 22 marzo, comunica che la produzione si fermerà.
Allo stesso tempo Gismondi 1754 tiene a informare che questo non implicherà però lo stop delle vendite che, invece, continueranno regolarmente attraverso i propri canali distributivi, grazie all’attuazione del business plan predisposto dalla Società che, post quotazione, prevedeva un incremento delle proprie scorte di magazzino, per sostenere la crescita del mercato Usa e del Middle-East attraverso la partecipazione alle fiere di VicenzaOro nel mese di gennaio e di Doha a febbraio 2020.
Inoltre, sempre in considerazione delle disposizioni del governo italiano, Gismondi1754 avvierà, già a partite da questa settimana, il proprio “contingency plan”, che prevede le seguenti azioni immediate:
- Lancio della piattaforma digitale per le vendite online, attraverso il proprio sito internet e tutti i canali social proprietari.
- Partecipazione a piattaforme internazionali di vendite online di accessori di lusso, quali: My Teresa (del gruppo Neiman Marcus), Modaoperandi, Net-a-Porter, Gallerie La Fayette e Farfetch.
- Vendite one-to-one virtuali, con i propri clienti privati, attraverso canali di comunicazione specifici quali ad esempio: Whatsapp, Facetime, Zoom e altri.
- Consignement (conto visione) di pezzi High Jewelery ai propri concessionari nel Middle-East e in Russia, per supportare gli stessi nelle vendite di prodotto Gismondi 1754.
La società si riserva, inoltre, di valutare tutte le misure straordinarie a sostegno delle imprese per far fronte all’emergenza sanitaria, contenute nel suddetto “Dl Cura Italia”. Gli effetti economici causati dalla pandemia in essere, al momento sono di difficile valutazione. Per fornire al mercato un’informazione costante e progressiva sull’andamento della gestione, la società comunicherà senza indugio gli impatti economici e finanziari derivanti dall’evolversi dell’emergenza Covid-19 sulle proprie attività nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento Ue 569/2014.