Chiusura in calo per le principali borse europee, ancora sotto la pressione del Coronavirus. Parigi segna – 0,39%, Londra – 0,58%, Francoforte – 0,01%. Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All Share a 27.000,45 punti (-0,02%) e Ftse Mib a 24.867,01 punti (-0,10%).
Spread in moderata crescita, mosso dall’ incertezza sulla tenuta del Governo, dopo la presa di posizione di Italia Viva, che ieri non ha partecipato al consiglio dei ministri sul tema della prescrizione: si è attestato sui 135 punti base (variazione +1,20%, rendimento Btp 10 anni +0,91%, rendimento Bund 10 anni-0,43%) da 133 pb della chiusura precedente
A Piazza Affari brillano le Unipol (+6,42%), spinte dai conti del 2019 superiori alle attese e ancora le Nexi (+4,56%), sempre sull’ipotesi di un imminente matrimonio con Sia.
Sul fronte dei cambi, l’euro resta debole: vale 1,0842 dollari (1,085 ieri) dopo aver toccato 1,0827, il livello più basso dalla fine di aprile 2017.
Il petrolio continua a risalire, mentre gli investitori puntano su un ulteriore taglio della produzione da parte dei maggiori produttori per far fronte a un prevedibile calo della domanda causato dall’epidemia in Cina. Il Wti, contratto a marzo, sale dell’1% a 51,97 dollari al barile.