Fondi europei dedicati, possibilità di aderire alle ricerche di collaborazione commerciale, tecnologica e progettuale dall’Europa, ma anche le opportunità che la “data governance“, ossia la gestione della grande mole di dati oggi disponibile, offre alla sanità ligure. Questi i temi che hanno attirato una numerosa e qualificata platea per la giornata di confronto, organizzata da Regione Liguria, con i direttori scientifici e i responsabili Ict della sanità ligure sulle attuali esigenze cliniche e tecnologiche del territorio, al Palazzo della Borsa di Genova.
«Con la gestione dei dati – spiega Roberto Tedone, che si occupa di pmi nel polo Scienze della vita, uno dei nuovi poli di Ricerca e innovazione riconosciuti dalla Regione Liguria – si può arrivare alla medicina predittiva, preventiva e alla personalizzazione delle terapie. Un aspetto, in una regione che è la più vecchia al mondo come la nostra, che potrebbe salvare il sistema sanitario dall’implosione».

In Liguria la percentuale di persone sopra i 65 anni raggiunge il 28% della popolazione, con punte del 30% nel Tigullio, negli Stati Uniti, per fare un paragone, si ferma al 12%. La crescita della popolazione anziana rispetto a quella giovane, non è destinata fermarsi e i problemi di cronicità e fragilità vanno monitorati con attenzione: «La medicina – dice Tedone – si deve spostare a casa di queste persone, perché finché tutto è sotto controllo va bene, ma quando cominciano a verificarsi per esempio picchi di glicemia o di pressione alta, se non si interviene in tempo si arriverà inevitabilmente a un ricovero e a un’impennata di costi per il sistema sanitario e di disagi per i pazienti e gli eventuali familiari».
Non è facile riuscire a imprimere una svolta 4.0 alla sanità pubblica e privata convenzionata, ma per Tedone occorre partire dai due istituti di ricovero e cura a carattere scientifico liguri (San Martino-Ist e Gaslini) più il Galliera che sta cercando di ottenere questa qualifica proprio in ambito geriatrico.
La ricerca ha dei costi, sostenuti sia a livello regionale sia nazionale, attraverso per esempio il cluster Alisei, di cui fanno parte Liguria Digitale e IIT, ma a livello europeo esistono diverse opportunità (presentate in collaborazione con Unioncamere Liguria e Camera di Commercio di Genova), evidenziate da Jakko Aarnio, che per la Commissione europea si occupa proprio dei progetti di digital health e del bando (programma Horizon 2020) “Sc1 DTH 10 2019 – Pcp“.
Il bando ha un budget di 22 milioni (massimo 90% di contributo sul totale dei costi) e la deadline è fissata per il 14 novembre 2018. Tutte le informazioni sono reperibili qui.
Unioncamere e Regione Liguria, nell’occasione, hanno anche evidenziato l’offerta gratuita dedicata alle piccole e medie imprese interessate a rapporti con l’estero: un servizio di ricerca partner tecnologici, commerciali e per progetti di ricerca e innovazione nell’ambito della rete “Enterprise Europe Network“. Le imprese interessate possono richiedere approfondimenti, ottenere ricerche personalizzate, inserire un proprio profilo nella banca dati, usando una modulistica fornita dagli uffici. Due le e-mail di approfondimento: alpsliguria@lig.camcom.it e een-alps@regione.liguria.it.
Qui sotto una gallery con alcune slide tratte dalla presentazione di Aarnio.