Con più di mezzo milione di euro di somme prese in prestito la Liguria è una delle regioni italiane dove si sta sviluppando il mercato dei prestiti tra privati (social lending). È quanto emerge da un’analisi di Smartika, principale operatore del social lending in Italia, secondo cui nel nostro Paese i prestiti tra privati rappresentano sempre più un’alternativa interessante per chi vuole richiedere denaro a tassi di mercato più convenienti e fuori dal contesto bancario e finanziario.
I richiedenti prestiti (borrower) che si rivolgono a Smartika sono soprattutto in provincia di Genova (76 in totale) e domandano più di 314 mila euro (62% delle richieste regionali). Il trend sta prendendo piede anche a Imperia dove le richieste di denaro sfiorano i 70 mila euro (2° posto regionale con il 14%) da parte di 13 borrower. I richiedenti prestiti salgono a 14 in provincia di La Spezia, per più di 64 mila euro di somme domandate (3° posto regionale con il 13%) mentre a Savona le richieste di denaro sfiorano i 60 mila euro (4° posto con il 12%) da parte di 10 borrower.
In provincia di Genova sono stati richiesti prestiti soprattutto per il consolidamento dei debiti (21%), la ristrutturazione della casa, spese mediche e riparazioni varie (9% ciascuno) ma anche per l’acquisto di automobili e motociclette (7% ciascuno).
«Il mercato del social lending italiano – afferma Luciano Manzo, amministratore delegato di Smartika – sebbene in espansione, rappresenta, con i suoi 26 milioni di euro, una quota modesta in Europa, dove i prestiti ammontano a 8,4 miliardi di euro, con il Regno Unito che rappresenta oltre l’80%. Il social lending è un canale alternativo di credito che consente il prestito diretto tra privati, facendo a meno di banche e società finanziarie. Il processo si basa sulla creazione di una comunità nella quale i richiedenti (coloro che richiedono un prestito) e i prestatori (coloro che investono il proprio denaro prestandolo ad altri) possono interagire direttamente tra loro, senza ricorrere a intermediari, ottenendo condizioni migliori per entrambi (tassi più bassi per chi ottiene il prestito e interessi più alti per chi presta denaro). All’interno della comunità si crea in questo modo un mercato nel quale i tassi correnti sono determinati solo e soltanto dall’incontro diretto tra domanda e offerta».
«Per attivare un’offerta sulla nostra piattaforma – conclude Manzo – ciascun prestatore deve indicare una serie di fattori, tra cui importo del prestito, durata, tasso desiderato e tipologia di richiedenti a cui intende prestare. Ogni offerta viene suddivisa in parti uguali che vengono destinate ad altrettanti richiedenti prestito e in questo modo riusciamo a diversificare il rischio. Dopo aver controllato il profilo di credito di chi richiede denaro lo assegniamo a una delle classi di merito creditizio e successivamente la nostra piattaforma va a comporre il prestito con le offerte presenti. A quel punto spetta al richiedente valutare se accettare la proposta. Per tutelare il prestatore, soprattutto in caso di ritardi nel rimborso delle rate, abbiamo creato nel 2015 uno strumento ad-hoc, il fondo di garanzia “Smartika Lender Protection”, che interviene dopo un periodo di 12 mesi di ritardo».


























