Dal 30 settembre al 7 ottobre 2016, la nave oceanografica Nato Alliance, operata dalla Marina Militare Italiana per il Centro Nato per la Ricerca Marittima e la Sperimentazione (Cmre) dealla Spezia, è impegnata nel mar Ligure, al largo di Framura, nella campagna scientifica Manex ’16 (Multinational autonomous experiment 2016) guidata dal Centro spezzino. Lo scopo primario dell’attività è quello di testare nuove soluzioni e avanzate metodologie per l’uso di sistemi robotici nelle contromisure mine, consolidando nel contempo i risultati appena ottenuti nella prima fase di sperimentazioni avvenuta nell’ambito dell’esercitazione a guida francese Olives Noires 2016 , svoltasi dal 15 al 28 settembre nelle acque antistanti Tolone (Francia).
Normalmente le operazioni di contromisure mine si articolano in diverse fasi (ricerca, rilevamento, classifica, acquisizione e identificazione) condotte in maniera sequenziale con un certo dispendio di tempo ed energie. Il Cmre sta qui sperimentando per la prima volta una sinergia tra robot sottomarini in grado di operare simultaneamente su diversi obiettivi, nella stessa area, a dimostrazione di una nuova procedura automatizzata e più veloce. In pratica, veicoli autonomi sottomarini sperimentali, tra i quali il prototipo Muscle sviluppato dal Cmre, sono in grado di trovare, classificare e identificare oggetti, in questo caso finte mine, presenti sul fondo marino, in modo autonomo e coordinato. Parte di questo lavoro è anche la sperimentazione di nuovi sistemi per la localizzazione dei veicoli e nuovi sensori.
In futuro, questi robot non solo csaranno così intelligenti da prendere decisioni in autonomia ma potranno portare a termine serie di compiti complessi in sinergia accelerando tutte le procedure di questo tipo in mare. Quella in corso è un prima fase di sperimentazioni e analisi che coinvolge anche le università di Bath (UK), Heriot-Watt (Uk), Bolzano (Italia) e la Florida Atlantic University (Usa). Durante la recente esercitazione in Francia, chiamata dal Cmre Onmex16, queste nuove tecnologie sono state messe anche alla prova in ambiente operativo per studiare tra le altre cose il migliore modus operandi in sforzi congiunti.

























