Ci sarà finalmente anche Ventimiglia tra i Comuni beneficiari dello stanziamento di 50 milioni per l’istituzione delle zone franche urbane. Lo annuncia il sindaco Enrico Ioculano, che nei giorni scorsi ha ricevuto sulla scrivania la comunicazione di conferma da parte dell’Anci.
«A partire da quest’anno Ventimiglia beneficerà di un finanziamento complessivo di 4 milioni e 900 mila euro. Di questi, 3 milioni sono previsti dalla legge di stabilità 2016 e i restanti 1 milione e 900 mila euro risalgono al periodo del 2009. Attendiamo i decreti attuativi che dovrebbero permetterci di avviare la Zfu entro l’estate. Per ora posso solo dire che riguarderà una parte del Comune, dal centro storico alle frazioni». Zone come Roverino, Bevera, le frazioni della bassa val Roja dove è più marcato il disagio economico. I dettagli saranno però resi noti al momento dell’annuncio ufficiale.
Sono quarantacinque le Zfu nelle regioni del meridione (Sicilia, Puglia, Calabria, Campania), a cui si aggiungono ulteriori Comuni individuati dalla delibera del Cipe nel 2009: sono Cagliari, Iglesias, Quartu Sant’Elena, Campobasso, Velletri, Sora, Pescara, Massa, Carrara, Matera e, appunto, Ventimiglia. In seguito sono state inserite anche zone della Sardegna e dell’Emilia colpite dalle alluvioni. Secondo l’Anci «le agevolazioni concesse riguardano l’esenzione dalle imposte sul reddito, l’esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive, l’esenzione dalle imposte municipali proprie per gli immobili siti nella zona franca».
Saranno i decreti attuativi, e quindi i bandi, a stabilire quali imprese potranno beneficiarne e a quali condizioni. Si parla di sgravi contributivi per micro imprese e anche per professionisti con partita Iva. «Il finanziamento dovrebbe bastare per tre anni», dice il sindaco di Ventimiglia. Una boccata d’ossigeno per una città segnata da un forte disagio sociale, disoccupazione, tradizionalmente legata alle fortune del lavoro frontaliero.
Ancora fermo, invece, il piano di trasformazione del Parco ferroviario Roja. «Sono in corso le verifiche sulla Vas», taglia corto Ioculano, evidentemente contrariato dalla lentezza burocratica con cui una catena di enti (Rfi, Demanio, Regione), porta avanti l’annosa pratica della riconversione.