La giunta del Comune di Genova ha approvato il programma per l’emergenza abitativa, un documento che stabilisce in forma definitiva un servizio avviato nel 2012 in forma sperimentale. L’Agenzia sociale per la casa, attraverso l’ufficio emergenza abitativa, ha l’obiettivo di creare un sistema di risorse per rispondere al primo periodo di emergenza, soprattutto in caso di sfratto o altri eventi eccezionali.
Dal 2012 a oggi ha allestito 15 alloggi sociali temporanei gestiti direttamente dove vengono ospitati nuclei in emergenza favorendo la convivenza e l’aiuto reciproco. Punto di riferimento ed appoggio per il programma d’emergenza è inoltre una piccola struttura di accoglienza privata: il Boschetto. Nel 2014 negli alloggi e nella struttura di accoglienza hanno potuto avere ospitalità temporanea 80 famiglie per un totale di 226 persone. Attualmente sono ospitate 24 famiglie negli alloggi temporanei e 17 famiglie nella struttura del Boschetto per totale di 138 persone. Gli alloggi temporanei accolgono nuclei in emergenza abitativa a causa di sfratto o sgombero, con situazioni di fragilità per la presenza di anziani, invalidi e minori privi di risorse economiche, parentali e abitative idonee per far fronte autonomamente al problema. I nuclei devono possedere i requisiti di accesso alla graduatoria di Erp.
L’ufficio permette a nuclei familiari di superare l’emergenza e attendere l’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica o altra sistemazione stabile, e costituisce un sistema coordinato di interventi per l’emergenza abitativa.
Il considerazione del fatto che la legge regionale (n.10/2004, recentemente modificata) non ha previsto la possibilità che una parte degli alloggi Erp abbiano una funzione di “pronta accoglienza” e temporaneità, è il Comune a intervenire con i propri alloggi di patrimonio storico. L’ultimo di questi alloggi messi a disposizione per questo tipo di emergenza si trova in via Berlioz ed è il 16° alloggio sociale temporaneo. Data la sua ampiezza, circa 200 mq, può ospitare più nuclei familiari e offre un’importante esperienza di coabitazione attraverso l’utilizzo di spazi privati costituiti dalle camere e di spazi comuni quali: cucina, servizi, salone e terrazzo.
Le famiglie che per ora stanno nell’alloggio di via Berlioz, provengono da tre continenti diversi, sono tutte colpite da sfratto e reduci da un periodo di grave crisi. L’intervento di ricostruzione dell’immobile tra via Fermi e via Berlioz fa parte di un complesso (oggi in via di conclusione) di interventi di edilizia residenziale sociale approvati e finanziati da ministero, Comune e Regione (accordo di programma del 17 dicembre 2007), gestito dalla direzione Politiche della Casa.
Per la ricostruzione dell’edificio (35 alloggi a canone moderato, 2 alloggi per l’inclusione sociale e 1 per l’emergenza abitativa) il 50% della spesa, corrispondente ad oltre 3 milioni, è stato finanziato dalla cooperativa Case per Maestri 2 realizzatrice dell’intervento.
I 35 alloggi a canone moderato sono gestiti dalla cooperativa mentre gli alloggi d’inclusione sociale ed emergenza abitativa sono di proprietà e gestione della Civica Amministrazione. L’intero Accordo di Programma rappresenta il più importante progetto di social housing realizzato a Genova dal costo complessivo di 16,5 milioni così suddivisi: oltre 6 milioni dal ministero, oltre 4 dal Comune, 3 dalla Regione e oltre 3 dalla Cooperativa.
Il complesso di interventi diffuso sul territorio risponde a varie tipologie del disagio abitativo:
– area della marginalità sociale: 25 alloggi ristrutturati di patrimonio comunale storico, 3 di via Berlioz, tutti realizzati, e il condominio solidale in vico del Duca comprendente 9 alloggi e i cui lavori termineranno quest’anno;
– area del disagio grave: 200 alloggi comunali di edilizia residenziale pubblica, 50 alloggi di patrimonio storico, ristrutturati e assegnati;
– area del disagio diffuso: 35 alloggi a canone moderato, realizzati e assegnati.