Sono oltre 55 mila le imprese agricole condotte da under 35 in Italia. Una gioventù agricola che porta con sé innovazione, sostenibilità, competitività ed efficienza, e che deve essere tutelata e incentivata.
Questa una delle motivazioni che ha portato al lancio del bando “Generazione Terra”, aperto ieri sul sito Ismea.
La nuova misura finanzia fino al 100% il prezzo di acquisto dei terreni da parte di giovani (di età non superiori a 41 anni) già insediati o che intendono insediarsi in agricoltura, per un massimo di 1,5 milioni di euro. L’accesso avviene secondo una procedura a sportello, con prenotazione della disponibilità fino a esaurimento della dotazione finanziaria riservata, di cui verrà data indicazione nella sezione del sito dedicata al portale.
Secondo Coldiretti Liguria, l’accesso alla terra e quello al credito rappresentano oggi le principali criticità per i giovani che vogliono aprire un’azienda agricoltura, per questo misure come “Generazione Terra” «sono il miglior investimento per il futuro della nostra agricoltura, per la salvaguardia della biodiversità e la tutela del territorio».
Dai dati a disposizione di Coldiretti, secondo una recente indagine, oggi il 49,7% dei giovani capi azienda ha un diploma di scuola superiore, mentre il 19,4% è laureato. Anche e soprattutto per questo «investire sui giovani – spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, presidente di Coldiretti Liguria e delegato confederale – vuol dire investire sul futuro e sulla sovranità alimentare del Paese. Al giorno d’oggi le giovani imprese agricole spiccano sia il salto di qualità compiuto in termini di digitalizzazione, innovazione e professionalità che per estensione, aggirandosi in media intorno ai 18,3 ettari, a fronte di una media nazionale di 10,7 ettari. Senza dimenticare che il 12% delle imprese agricole giovani svolge attività connesse, in prima linea nel modello di agricoltura multifunzionale, con importanti ricadute sull’ambiente e sulla collettività. Ne sono esempio concreto la produzione di energie rinnovabili e l’agricoltura sociale».